Speriamo che si decidano!

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22-04-2015

Sarà domani il gran giorno? La data è importante perché l'Unione Europea si riunirà nella sua istituzione di maggior potere: il Consiglio dei capi di stato e di governo. All'ordine del giorno il contrasto alle continue stragi nel Mediterraneo e, forse, porre un freno alla continua migrazione di disperati alla ricerca della terra promessa.

Di: Redazione Sardegna Live

Sarà domani il gran giorno? La data è importante perché l'Unione Europea si riunirà nella sua istituzione di maggior potere: il Consiglio dei capi di stato e di governo. All'ordine del giorno il contrasto alle continue stragi nel Mediterraneo e, forse, porre un freno alla continua migrazione di disperati alla ricerca della terra promessa.

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Se da questo vertice non venisse fuori qualcosa di concreto il rischio, stavolta, è che a rovesciarsi sia il continente europeo, tra cui l'Italia. Cosi come è successo domenica al barcone diretto verso le nostre coste che, a seguito dello spostamento della gran parte dei passeggeri su un lato, si è rovesciato provocando l'ecatombe che le televisioni di tutto il mondo hanno mostrato.

700 innocenti che scappano e tentano di trovare un rifugio sicuro e un tozzo di pane, ma anche gente allettata dalla semplicità nell'accedere al territorio italiano. Uno stato che non spara contro i migranti, anzi, si adopera in nome della solidarietà, ripescandoli, scortandoli, rifocillandoli e magari versandogli anche una piccola diaria. Cosi, giusto per avere qualche spicciolo da spendere.

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Il problema è che quegli “spiccioli” farebbero gola a migliaia di italiani, i quali oggi fanno fatica a mettere qualcosa a tavola, pagare l'affitto, le bollette o le odiate tasse.

Re Matteo e i suoi accoliti non appaiono però preoccupati. Hanno già annunciato che risolveranno i problemi togliendo la scritta “DUX” dall'obelisco del foro italico, ma soprattutto requisendo le case dei privati per accogliere i passeggeri dei barconi. Ci spiegano che l'economia è in ripresa, lo spreed è ai minimi storici e altri vari blà blà.

Eppure chissà perché, la gente per strada continua a lamentarsi. Saranno i soliti piagnoni? O forse un po' viziati? Magari saranno intolleranti? Sta di fatto che c'è chi è stufo di subire le decisioni autoritarie da parte di chi non è stato neppure eletto dal popolo e che sulla questione dei migranti afferma: “stiamo verificando” (intervista a Matteo Renzi di RTL 102,5 di pochi giorni fa).

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Ma cosa dovrà verificare? Ci chiediamo. Forse se i migranti sono in regola con il canone di abbonamento RAI? Oppure se hanno pagato l'IMU, la Tasi, la Tari, l'Iva, la IUC, l'Irpef, l'Irap, le tasse di successione, il bollo, ecc. ecc.? Che solo a spiegare a costoro cosa siano, ci passeranno decenni. Solo ad accennarglielo crederanno che sia una barzelletta, la quale fa ancor più “ridere” quando non paghi entro la scadenza, allorché ti applicano sanzioni anche del 30%, oltre interessi, agio, e spese di notifica.

Ecco questa è l'Italia, la terra promessa che appena sbarchi ti domandano: “che fa, concilia?” Cosi, anche i disperati la usano come tappa per riposarsi, per poi ripartire alla ricerca di altri lidi che facciano meno ridere e concedano la possibilità di lavorare, produrre e consequenzialmente pagare le tasse nella giusta misura.

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Cosa decideranno dunque in quel di Bruxelles? Per la strada la soluzione è chiara. Pochi blà, blà e tutti d'accordo sulla necessità di porgere un aiuto lì, a casa loro, dopo un intervento militare che tenti di riportare un equilibrio politico. La Libia è attualmente un far west pericoloso, non ci sono chiacchiere che possano essere ascoltate da un valido interlocutore. Di contro, attualmente l'Europa non si è dimostrata in grado neppure di aiutare gran parte dei suoi abitanti a vivere meglio, figuriamoci accoglierne altri poco ferrati al diktat fiscale in cui viviamo.

Speriamo dunque che domani i capi di stato e di governo si affaccino alla finestra del palazzo, ed ascoltino, almeno per un momento, il mormorio della strada...

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