Paese che vai, Befana che trovi

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06 gen 2015

Arriva a cavallo della sua magica scopa e nell'immaginario collettivo appare vecchia e mal vestita. Mantello nero o comunque scuro, faccia rugosa, naso appuntito, la schiena piegata sotto il peso degli anni, le famose calze rotte per far rima con la notte. Questo il prototipo di befana italiana o, più in generale: occidentale.

Di: Redazione Sardegna Live

Arriva a cavallo della sua magica scopa e nell'immaginario collettivo appare vecchia e mal vestita. Mantello nero o comunque scuro, faccia rugosa, naso appuntito, la schiena piegata sotto il peso degli anni, le famose calze rotte per far rima con la notte. Questo il prototipo di befana italiana o, più in generale: occidentale. Una tipo di “befana” vecchia e forse stanca, ma comunque libera.

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Libera di esprimersi, di studiare, di crescere professionalmente, di amare o odiare chi vuole, senza per questo essere punita, vessata, isolata, o peggio, condannata a morire. Non tutti i modelli di befana però sono così liberi di agire, non tutti sono considerati “umani”. Vi sono luoghi nella terra infatti, dove la donna, prima che la magica befana, è considerata piuttosto un oggetto prima che una persona.

Un mio caro amico, sergente maggiore dell'esercito, ebbe modo di constatare di persona la differenza che passa tra la sua stessa moglie e quella di un tranquillo signore iracheno. Durante una missione di pace in quel paese, le capitò in un posto di blocco di fermare un auto che li per li non sembrava avere niente di particolare rispetto alle altre. Un autocarro più che un auto, con due posti davanti ed il cassone posteriore chiuso, tipo fiorino o Ford Transit.

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I soldati, controllati i documenti, decidono di dare un'occhiata all'interno del cassone. Aperto il portello posteriore rimangono però attoniti, quasi immobili, per lo stupore. La scena che si presentava difronte era quella di una piccola stalla che ospitava, oltre alla paglia, un cane, una pecora, due galline, il montone ed insieme a loro la moglie dell'autista. Dopo un minuto di esitazione, i militari si ridestarono dallo stupore, salutando la signora e richiudendo il portello alle loro spalle. Del resto quel tranquillo signore non aveva commesso alcun reato, anzi, è probabile che per la cultura del luogo il suo fosse un comportamento più che naturale.

Una decina d'anni or sono, lo zio di mia moglie fece un viaggio di piacere in Tunisia. Salito su un pullman cittadino, si mise seduto su uno dei pochi posti disponibili. Rilassato e tranquillo, insieme agli amici chiacchierava e nel contempo ammirava il panorama circostante che la splendida cittadina le concedeva. Arrivati ad una fermata, sale sullo stesso pulmino una donna con un inequivocabile pancione da futura mamma. A quel punto il gentile zio, con estrema naturalezza, si alza e con un gesto della mano indica alla signora il posto libero. Lei con gli occhi allampanati per lo stupore, dopo un attimo di esitazione, si siede. È cosi che all'interno del pullman scoppia una generale quanto fragorosa risata, quasi che il favorito del gesto fosse stato un cane.

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Non cosi “comica” fu invece la scena che nel dicembre 1955 si presentò in un tram cittadino di Montgomery in Alabama. Rosa Parks era una passeggera di colore che non trovando posto nella parte riservata ai neri, decise di sedersi in un posto lasciato libero, ma dedicato ai bianchi. Non scoppiò nessuna risata, ma fu piuttosto chiamata la polizia, la quale arrestò la donna. La signora Rosa diventò l'emblema della lotta all'apartheid, innescando un lungo ciclo di manifestazioni che portarono alla sospirata e storica fine di questa assurda divisione.

In Germania invece la befana in questione è la signora Merkel che di nome fa Angela. Donna robusta, caparbia, innegabilmente intelligente, con un faccione dalle guance rosse che viene voglia di stringergliele con due attanaglianti pizzicotti. Anche lei non è del tutto libera come in apparenza potremo pensare. Stretta nelle morsa degli economisti tedeschi e soprattutto dei suoi elettori, anche quest'anno non potrà consegnare nient'altro che delle semplici “caramelle” a chi tedesco non è.

Il suo paese grazie alla sua forza concentrica riesce a capeggiare la nostra cara e vecchia Europa. La guida nella direzione che risulta egoisticamente più comoda alla “razza ariana”, cosi da suscitare le invidie degli altri popoli. Tagli, tagli e ancora tagli alle spese. Ecco ciò che questa “befanona” predica costantemente a tutti gli altri paesi dell

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