Uno studio pubblicato da The Lancet conferma che i vaccinati positivi hanno la stessa carica virale dei no vax

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22-11-2021

La rivista ha pubblicato ieri un articolo firmato da Gunter Kampf, che sostiene ciò che da tempo viene detto e ripetuto da numerosi esperti

Di: Patrizio Carboni

E' di pochi giorni or sono il post su Istagram del "molleggiato" che non risparmia critiche a personaggi del mondo del giornalismo, sopratutto ai conduttori televisivi che definisce "ignoranti" , i quali, in questo periodo difficile per tutti, seminano odio anziché placare gli animi già provati e stanchi di vivere una vita che non ci appartiene.

Nello specifico, Adriano citava "un giornalista grassotello con i baffi tagliati pure male", il quale, partecipando a vari salotti televisivi, aggredirebbe tutti coloro i quali si permettono di dissentire contro il pensiero unico del regime, sparandole grosse contro chiunque osa fare delle riflessioni pacate, ma sensate, o magari osa manifestare liberamente il proprio dissenso nelle piazze d'Italia, ormai vietate solo per alcuni tipi di protesta.

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Purtroppo per il pensiero unico però, che come un asino dotato di paraocchi va avanti per la sua strada e non presta orecchie a niente e a nessuno, ci si mette di traverso una tra le riviste più autorevoli al mondo in campo medico scientifico: The Lancet.

La rivista ha pubblicato ieri un articolo firmato da Gunter Kampf, che sostiene ciò che da tempo viene detto e ripetuto da numerosi esperti, ma non sortisce effetto alcuno per i nostri governanti ed i vari personaggi che con la bava alla bocca li assecondano.

Stiamo parlando della carica virale presente anche nei soggetti vaccinati che secondo Kampf è uguale a quella delle persone no vax.: «Ci sono sempre più prove che gli individui vaccinati continuano ad avere un ruolo rilevante nella trasmissione.

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È quindi sbagliato e pericoloso parlare di una pandemia dei non vaccinati» afferma il professore che ha alle spalle 321 pubblicazioni scientifiche e insegna in uno dei più antichi e importanti atenei della Germania: l'Università di Greifswald, fondata nel 1456. Dunque non un Pregliasco qualunque, che più che un medico, a sbirciare sul suo curriculum, parrebbe più che altro un manager. Un grande Manager!! Professione questa, che il buon Fabrizio Ernesto, svolgerebbe in maniera egregia, considerato che, come direttore sanitario della Fondazione Istituto Sacra Famiglia ONLUS di Cesano Boscone, ha ottenuto risultati eccellenti in termini di fatturato e nuove risorse umane. Mentre nel 2016 il manager ha ottenuto il Premio UNAMSI per l’attività di divulgazione scientifica. Insomma un ottimo direttore commerciale che all'occorrenza potrebbe vendere dal frullino al vaccino. Il professor Kampf, al contrario, è un semplice (si fa per dire) scienziato che di vendite non si occupa, ma di contro pensa a placare gli animi e auspica un riappacificamento delle persone, oggi indotte a guardarsi in cagnesco, dividendosi sull'argomento vaccino si, vaccino no:
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«dovremo agire per fermare la stigmatizzazione inappropriata delle persone non vaccinate, che comprendono i nostri pazienti, colleghi e altri concittadini, e fare uno sforzo in più per unire la società»

In un Italia che invece vorrebbe chiedere il green pass pure a Babbo Natale, magari per impregnare d'odio pure gli innocenti bambini, proprio non ci pensano a fermare questa corsa inarrestabile verso una guerra civile, che inevitabilmente arriverà, e si continua ad emanare norme folli, come i braccialetti gialli a Bolzano per accedere ai mercatini di natale o quella preannunciata che a breve introdurrà il cosiddetto super green pass. Un'altro diabolico strumento quest'ultimo, per costringere milioni di italiani a vaccinarsi sotto ricatto. Si parla infatti di rinunciare alla possibilità del tampone per ottenere il lascia passare per lavorare, studiare e frequentare i luoghi di socializzazione o di sport. Con il pretesto che i tamponi antigenici hanno il 30% di possibilità di essere dei falsi negativi, si nega l'unico strumento che è invece in grado di garantire al prossimo che chi ti sta vicino non ti contagierà.

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E poi ci si meraviglia se milioni di persone ogni sabato scendono in piazza per protesta, e poi ci si indigna quando si scatena la violenza verso chi semina odio, come i giornalisti, che con la bava alla bocca fanno da cassa di risonanza ad un folle marketing del vaccino che, lo ricordiamo, è per ora in una fase di sperimentazione. Basterebbe dire, per placare l'odio e relativa bava, che chi non vuole vaccinarsi non chiede nulla, non scende in piazza per chiedere una casa gratis o 300 permessi retribuiti all'anno, ma neppure chiede che la scienza non faccia il suo percorso.

Domanda solo un qualcosa che dovrebbe essere già un suo diritto sancito da costituzioni e leggi di rango superiore: essere lasciato in pace, non essere oggetto di sperimentazione e non ultimo avere la possibilità di lavorare, senza per questo essere costretto all'obolo che le grandi case farmaceutiche incassano a discapito della nostra sanità, o dei nostri trasporti, i quali puntualmente vengono invece, ormai da anni, lasciati cadere nel più totale abbandono.

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