Chi si fida di Renzi?
La voce che circola oggi è una sola: ma ci si può fidare di Renzi? Visti i tempi, se la domanda appare ovvia, la risposta lo è altrettanto.
Di: Redazione Sardegna Live
La voce che circola oggi è una sola: ma ci si può fidare di Renzi? Visti i tempi, se la domanda appare ovvia, la risposta lo è altrettanto. E di chi ci si deve fidare, in alternativa? Ormai non è rimasto più nessuno. Dopo il naufragio del governo Berlusconi, l’arrivo promettente ma finito in un fiasco di Mario Monti, il patetico tentativo di Pierluigi Bersani di formare un nuovo esecutivo e l’avventura di un serio e promettente Letta finita in modo infausto e forse anche crudele, alla classe politica convenzionale non restava, per evitate la valanga del Movimento 5 Stelle, che affidarsi, seppure a malincuore, tra voti a favore e astensioni, a un rottamatore come Matteo Renzi, indigesto. ma pur sempre delle mura amiche.
La missione di Renzi è quella di fare presto e bene sul terreno dell’economia e delle riforme. “E’ l’ultima occasione” dice lui, “altrimenti perdiamo”. A vantaggio di Grillo, ovviamente, anche se non lo dice in modo diretto. Una cosa sembra certa: se Renzi funziona, la luce abbagliante di Grillo, se non a spegnersi, è destinata ad attenuarsi.
Sempre restando nell’ovvietà, è altrettanto vero che non esiste un Renzi dei miracoli. Il presidente del Consiglio potrà fare bene se riuscirà a finalizzare le aspettative che non siano soltanto quelle del suo partito. In caso contrario, il suo esecutivo avrà il marchio dell’inconcludenza così come è capitato ai governi precedenti.
La novità è che stavolta a guidare il governo c’è un uomo giovane, determinato e coraggioso, pronto a raccogliere le sfide e ad assumersi le responsabilità delle azioni del governo che vuole siano solo sue al termine di ogni processo decisionale. È un bell’inizio, che presenta un leader esuberante, fortemente comunicativo e per questo anche simpatico a molti. Ci sono ancora troppi giovani che sono vecchi sul piano politico, eredi perfetti di una classe dirigente cui invece Renzi vuole voltare le spalle. In questo senso, il segretario del Pd è partito come rottamatore e non sembra che abbia voglia di smentirsi.
Sa anche, Matteo Renzi, di non essere arrivato dalla luna
E Grillo? Il Movimento 5 Stelle è bel pungolo. In un’Italia priva di una guida sicura, quello di Beppe Grillo è stato un parto naturale, diventato un’opposizione feroce e alla fine, egoisticamente per la democrazia, anche necessaria per dare quella scossa che ha seminato, per gli altri partiti, una gigantesca moria di voti e stroncato carriere personali ancien régime in un processo di espulsione di cui lo stesso Renzi si è reso protagonista.
Dove arriverà Grillo? Dipende dal successo del Presidente del Consiglio, che comunque non sarebbe solo il suo, ma anche di quei partiti d’accordo con lui per le riforme e i grandi cambiamenti. Insomma, il futuro v