Nozze al femminile: minacce di morte sul web per Simona e Stefania

Annuncio pubblicitario
31 dic 2016

Simona Deidda (di Domusnovas) e Stefania Mocci (di Quartucciu) si sono unite civilmente il 1 ottobre a Domusnovas, un Comune di 6.254 abitanti in provincia di Carbonia Iglesias nel sud della Sardegna. A celebrare il rito, leggendo alla coppia i commi dell'articolo 1 della Cirinnà (la legge 76 del 2016), fu il sindaco Massimo Ventura.

Di: Redazione Sardegna Live

Simona Deidda (di Domusnovas) e Stefania Mocci (di Quartucciu) si sono unite civilmente il 1 ottobre a Domusnovas, un Comune di 6.254 abitanti in provincia di Carbonia Iglesias nel sud della Sardegna. A celebrare il rito, leggendo alla coppia i commi dell'articolo 1 della Cirinnà (la legge 76 del 2016), fu il sindaco Massimo Ventura.

Annuncio pubblicitario

La trasmissione Stato Civile di Rai3 ha dedicato loro parte della prima puntata, ritrasmessa il 26 dicembre. Da quel giorno la coppia sarda è stata vittima di cyberbullismo con pesanti minacce ed insulti omofobi e di attacchi mediatici da personaggi come Mario Adinolfi, perché la figlia di Stefania, Desireè di 12 anni, avuta da un precedente matrimonio, vive con le due donne in quella che orgogliosamente la coppia chiama “famiglia arcobaleno”. Hanno dovuto anche bloccare il profilo twitter Husteron proteron che aveva il logo de Il Popolo della Famiglia.

Annuncio pubblicitario

“E’ inquietante – sostiene il presidente nazionale Mario Marco Canale di Anddos - la notizia riportata ieri da Adnkronos sollevata dal quotidiano PRIDE Online che denuncia le incredibili minacce sul web ricevute da Simona e Stefania, una coppia protagonista della trasmissione “Stato Civile”. Il discorso d’odio sul web è una delle ultime frontiere che ci troviamo ad affrontare nella lotta alle discriminazioni, come dimostra anche il recente incontro con associazioni ed istituzioni promosso dal ministro Orlando. Le parole sono pietre: “urlare” sui social a due persone che andrebbero fucilate per la loro omosessualità è il modo migliore per generare sofferenza e per armare la mano dei violenti. L’Italia ha bisogno di riprendere seriamente un dibattito sulle discriminazioni e sull’estensione della legge Mancino-Reale anche all’omo-transfobia, superando la proposta limitata e inefficace che giace da tre anni in Senato. La libertà di espressione è per noi un valore inestimabile, così come lo è anche il diritto di ogni persone di vivere, liberamente, la propria identità, la propria vita, i propri amori. Tra la libertà di parola e l’incitazione all’odio, il diritto internazionale, le Nazioni Unite e l’Unione Europea hanno stabilito da tempo un confine ben preciso. Nel nostro Paese, come in pochi altri ormai del mondo che può definirsi democratico, si fa fatica ad applicare questo concetto anche al discorso d’odio contro le persone LGBTI. Ribadiamo, pertanto, la nostra disponibilità a collaborare con il ministero della Giustizia per monitorare con attenzione l’impatto del discorso d’odio omofobo sulla nostra base associativa e sulla comunità LGBTI. Per la prima volta, infatti, il ministero ha mostrato di voler affrontare il tema del discorso d’odio dal punto onnicomprensivo dei diritti umani, includendo quindi il razzismo, il sessismo, le discriminazioni culturali e religiose e l’omotransfobia. Confidiamo, quindi, anche in un impegno del ministro per riaprire un percorso politico che muova in questa direzione”.

Annuncio pubblicitario


Possiamo continuare a utilizzare i tuoi dati per rendere gli annunci più rilevanti?

I nostri partner raccolgono dati e utilizzano i cookie per la personalizzazione e la misurazione degli annunci.

ACCETTO

Gestisci le opzioni

Puoi cambiare la tua scelta in qualsiasi momento nel nostro centro privacy

Come raccogliamo e usiamo i tuoi dati

Pubblicità

Il nostro sito web è finanziato dalla pubblicità online. Questo ci aiuta a creare nuovi contenuti e a mantenerli liberi. Quando visiti il ​​nostro sito Web, il tuo browser invia automaticamente determinate informazioni ai nostri partner pubblicitari. Questo include l'URL della pagina che stai visitando e il tuo indirizzo IP. I nostri partner possono anche impostare cookie sul browser o leggere cookie già presenti.Se la personalizzazione della pubblicità è attiva, i nostri partner utilizzeranno le tue informazioni per rendere i tuoi annunci più utili per te.Se la personalizzazione degli annunci è disattivata, non raccoglieranno o utilizzeranno le tue informazioni per personalizzare gli annunci mostrati all'utente. Continuerai a vedere gli annunci, ma potrebbero non essere altrettanto utili. Gli annunci possono ancora essere basati sull'argomento del sito web o dell'app che stai guardando, i tuoi attuali termini di ricerca o sulla tua posizione generale, ma non sui tuoi interessi, sulla cronologia delle ricerche o sulla cronologia di navigazione.

Strumento di Privacy fornito da  Clickio

Indietro

Potresti visualizzare annunci meno pertinenti per te. Questi annunci utilizzano i cookie, ma non per la personalizzazione. Ulteriori informazioni su come utilizziamo i cookie

ACCETTO

Puoi cambiare la tua scelta in qualsiasi momento nel nostro centro privacy


Modifica le impostazioni sulla privacy

Continua a leggere