Italia quasi tutta zona gialla, allarme per assembramenti nelle città

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01-02-2021

Circolate immagini nel weekend che mostrano tante persone in strada in diverse città, da Milano a Bologna fino a Roma

Di: Redazione Sardegna Live - Adnkronos Salute

L’Italia è quasi tutta in zona gialla: sono solo 5 le regioni ancora in zona arancione (la nostra Sardegna, Provincia Autonoma di Bolzano, Puglia, Sicilia e Umbria).

Ma è già scattato l'allarme assembramenti. Sono infatti circolate immagini nel weekend che mostrano tante persone in strada in diverse città, da Milano a Bologna fino a Roma. "Sono un po' preoccupato. Non è facile, nel momento in cui si dà il via libera, trovare modalità per contingentare gli ingressi nelle zone più frequentate. Tutti dobbiamo continuare ad essere attenti, è fondamentale per non ricadere in un rischio di terza ondata", ha affermato il virologo dell'università degli Studi di Milano, Fabrizio Pregliasco, ospite della trasmissione 'L’Italia s’è desta' su Radio Cusano Campus. "Il lockdown più efficace sarebbe quello duro, lungo ed impietoso, ma impossibile da attuare, anche perché ci sono dei rischi di ribellione sociale. Si tratta di trovare un meccanismo per modulare le restrizioni, sperando che la vaccinazione possa andare alla grande e proceda più velocemente possibile", ha concluso il virologo.

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Da oggi "quasi tutto il Paese si colora di giallo. Il virus ringrazia. Lo so che sarò impopolare (sono un pessimo politico): ma lasciare al virus la briglia sciolta in questo momento può essere un errore imperdonabile". Così su Facebook l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, assessore alla Sanità della Regione Puglia, commenta l'allentarsi delle restrizioni anti-Covid con il passaggio della maggior parte delle regioni in area gialla. "La scelta dl Governo è inappuntabile: c'è una regola condivisa - commenta - e in base all'algoritmo l'Italia è gialla. Punto. Eppure il segnale che questo algoritmo, tutto incentrato su Rt, facesse acqua era già evidente quando, davanti alla possibilità che l'Italia si colorasse di giallo già diverse settimane fa, le soglie per il passaggio da una fascia all'altra erano state modificate al ribasso".

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"A quanto pare non è bastato. Quando in tutta Europa, di fronte alle incertezze derivate dalle nuove varianti e nel pieno dell'inverno, si decide di stringere le misure - rileva Lopalco - nel nostro Paese ci si affida in modo pilatesco ad un algoritmo per allentare le misure. Basteranno gli inviti alla prudenza dei cittadini? Dubito. Le scene registrate in dicembre quando molte regioni (fra cui la Puglia) passarono in zona gialla le ricordiamo tutti".

"Zona gialla non significa scampato pericolo. Serve ancora la massima prudenza se non vogliamo tornare indietro rispetto ai passi avanti delle ultime settimane", ha dichiarato il ministro della Salute, Roberto Speranza.

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"Penso che queste immagini siano comprensibili ma non accettabili. Comprensibili perché dopo settimane e mesi di restrizioni c'è un grande desiderio di normalità ma inaccettabili perché il virus è tra noi, non siamo fuori dall'emergenza. Ci sono paesi intorno a noi che sono in condizioni peggiori'', ha commentato Agostino Miozzo, coordinatore del Cts, con l'Adnkronos.

"Il sistema dei 21 indicatori ci dice che siamo gialli ma se cominciamo con gli assembramenti resteremo gialli per una o due settimane e poi torneremo a misure più dure'', ha detto il commissario straordinario all'emergenza Covid Domenico Arcuri, ospite di Fabio Fazio a 'Che tempo che fa'. ''Le misure introdotte a Natale hanno sortito gli effetti auspicati - ha spiegato - i contagi si riducono relativamente, scende la pressione sulle terapie intensive e dei malati negli ospedali. Allo stato attuale il comportamento dell'epidemia in Italia è sostanzialmente sotto controllo. Ma se noi dopo che ci siamo colorati di giallo ricominciamo a far finta di niente e assistiamo a scene come quelle che ho guardato in tv e sui siti con terrore perderemo di nuovo il controllo dell'epidemia perché il virus non è stato sconfitto".

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"E' un problema" dice Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro Roberto Speranza, si esprime così a Domenica In, riferendosi a un'Italia quasi completamente gialla. Per contrastare la diffusione del coronavirus non serve "un lockdown come marzo 2020 ma una zona rossa adeguatamente rispettata. A ottobre avevo detto di fare un lockdown a Milano, non è stato fatto. Poi siamo stati costretti ad adottare misure più dure a Natale e per questo oggi possiamo permetterci qualche timida riapertura. Le cose vanno fatte prima, il virus va preceduto. Ma agire prima significa essere impopolare". Da domani zona gialla quasi ovunque “ed è un problema. La gente si prende giustamente tutti gli spazi che vengono concessi. Se si può andare nei centri commerciali, la gente ci va. Gli operatori economici dovrebbero pretendere il tracciamento dal governo e dalle regioni. I paesi che hanno fatto questo, non si fanno più sfuggire il virus".

"Tanti non hanno ancora capito, soprattutto i più giovani, e questa è una grande sconfitta collettiva della nostra società". Lo ha affermato la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, in un'intervista al quotidiano 'La Stampa' sottolineando che "sappiamo che le restrizioni della zona rossa e arancione sono molto efficaci ma non si può dire lo stesso della zona gialla. Anche se, con i nuovi criteri più stringenti, ci si arriva in condizioni migliori a livello di contagi e ricoveri".

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