Covid, Sileri: "Riaperture irreversibili, non dovremo più chiudere"

Il vicesegretario alla Salute guarda all'immediato futuro con positività: "Caleranno posti occupati in terapie intensive e preste vedremo effetti vaccini su ricoveri over 80. Non dovremo più temere di chiudere"

Di: Giammaria Lavena

"I numeri attuali, seppur migliori, non sono ancora così buoni da abbattere tutte le restrizioni. Portare l'Rt di molto sotto lo 0,8 permetterà di alleggerire alcune misure e allungare il coprifuoco fino a toglierlo del tutto, ma non corriamo troppo. L'incidenza di contagi è ancora alta, dobbiamo scendere sotto i 5 casi ogni 10mila abitanti". Queste le parole del sottosegretario alla Salute, Piepaolo Sileri, intervistato da La Stampa in merito alla questione coprifuoco, destinato a restare in vigore almeno per tutto il mese di maggio.

"Le riaperture sono irreversibili, non dovremo più temere di chiudere - rassicura -. La campagna vaccinale avanza e guardiamo con ottimismo ai risultati ottenuti dai Paesi più avanti di noi, come Inghilterra e Israele. Le riaperture erano previste per il 1 maggio, cambia poco anticiparle al 26 aprile. Non si può parlare di vittoria o di sconfitta di qualcuno. Serviranno attenzione e gradualità nell'allargare le maglie perché con aperture avventate, senza sufficienti controlli, rischiamo di fare passi indietro".

Sileri non ha dubbi: "Caleranno i posti occupati nelle terapie intensive e inizieremo presto a vedere l'effetto dei vaccini sui ricoveri degli over 80". Invece "per avere un calo del numero dei morti servirà almeno un altro mese". "Non finiremo con il 100% degli over 80 immunizzati, ma una buona parte di questo milione mancante riceverà la sua dose entro fine mese. Per gli over 70, invece, concluderemo il percorso nella prima metà di giugno".

E sul numero di somministrazioni: "Ai primi di maggio arriveremo a 500mila al giorno. Sono sicuro poi che la problematica di Johnson&Johnson verrà superata dall'Ema. Apprezzo davvero il lavoro del generale Figliuolo, è una persona molto pragmatica, come Draghi".

Quanto al pass, secondo Sileri l'ideale sarebbe avere un documento esteso a tutto il continente, non solo, quindi, a livello nazionale. "Intanto partiremo probabilmente con la creazione di un pass cartaceo, per farlo poi diventare digitale più avanti. Saranno tre le possibilità per ottenerlo: non solo la vaccinazione, ma anche un tampone nelle ultime 48 ore oppure l'aver avuto il Covid nei sei mesi precedenti", spiega in conclusione.