Dal 1946 a oggi: gli undici inquilini al Quirinale

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14 gen 2015

Undici presidenti della Repubblica per dodici mandati dal 1946 ad oggi: è questo il quadro che si presenta alla vigilia del voto per l`elezione del successore di Giorgio Napolitano.

Di: Redazione Sardegna Live

Undici presidenti della Repubblica per dodici mandati dal 1946 ad oggi: è questo il quadro che si presenta alla vigilia del voto per l`elezione del successore di Giorgio Napolitano.

Da Enrico De Nicola al dimissionario uscente Napolitano - tra presidenti provvisori, malati, dimissionari, eccezionalmente rieletti ed elezioni al primo scolpo o dopo decine di scrutini o condizionate da drammi come l`assassinio di Giovanni Falcone - sono stati sessanta anni ricchi di colpi di scena.

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Di seguito l`elenco dei nostri presidenti della Repubblica, di diverso colore, età, professione, credo religioso e politico. Ma con il comune denominatore di essere stati finora tutti maschi, supplenti compresi.

Enrico De Nicola.

Il primo presidente è Enrico De Nicola, che viene eletto, in un`Italia messa in ginocchio dalla guerra e che passa dalla monarchia alla Repubblica, il 28 giugno 1946 dall`Assemblea costituente. I voti a favore di questo avvocato napoletano sono 396 su 501 votanti. Il 25 giugno 1947 De Nicola si dichiara costretto, per le sue condizioni di salute, a rassegnare le dimissioni dalla carica. Il 26 giugno l'Assemblea Costituente, con 405 voti su 431 votanti, lo rielegge Capo provvisorio dello Stato. De Nicola assume il titolo di Presidente della Repubblica dal 1* gennaio 1948 a norma delle disposizioni finali e transitorie della Costituzione.

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Luigi Einaudi.

Il successore è il piemontese Luigi Einaudi, eletto l`11 maggio 1948 al quarto scrutinio. I voti a favore di questo professore universitario di altissimo livello (con anche una prestigiosa carriera giornalistica) sono stati 518 su 872 votanti, con un solo astenuto.

Giovanni Gronchi.

Il 29 aprile 1955 tocca a Giovanni Gronchi salire al Colle.

Toscano di Pontedera, professore di lettere e filosofia e tra i fondatori del Partito Popolare Italiano, viene eletto al quarto scrutinio, con 658 sì su 833 votanti.

Antonio Segni.

E` la volta, il 6 maggio 1962 di un professore di diritto processuale civile, il sardo Antonio Segni. E` eletto al nono scrutinio, con 443 sì su 842 votanti. E' colpito da malattia il 7 agosto 1964; accertata la condizione di impedimento temporaneo, dal successivo giorno 10 è stata istituita la supplenza del Presidente del Senato, Cesare Merzagora (fino al 28 dicembre 1964). Ha rassegnato le dimissioni in data 6 dicembre 1964.

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Giuseppe Saragat.

Segue l`elezione di Giuseppe Saragat, il 28 dicembre 1964.

Torinese, esperto di scienze economiche e commerciali, è stato Presidente della Assemblea costituente. Nel 1947 ha fondato il Partito socialista dei lavoratori italiani (successivamente Partito Socialista democratico italiano) del quale è stato segretario politico. Ha rassegnato le dimissioni da Presidente dell'Assemblea Costituente ed ha assunto la segreteria politica de l nuovo partito. E` stato eletto al ventunesimo scrutinio con 646 voti favorevoli su 937 presenti, con 10 astenuti.

Giovanni Leone.

Dopo Saragat arriva al Quirinale il napoletano Giovanni Leone, avvocato ed esperto di diritto e procedura penale. Viene eletto il 24 dicembre 1971 al ventitreesimo scrutinio per una manciata di voti rispetto alla maggioranza assoluta dei componenti l`assemblea: 518 contro i 505 richiesti, con 996 votanti. Una presidenza per nulla affatto tranquilla, caratterizzata da polemiche e scontri politici e culminata con le accuse di corruzione legate allo scandalo Lockheed e alle tangenti da questa azienda pagate a politici e militari in diversi Paesi allo scopo di vendere i propri aerei. Nel 1978 Leone viene tr

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