Il caso Cucchi. Il carabiniere imputato ammette e accusa due colleghi del pestaggio

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11 ott 2018

Colpo di scena a inizio udienza del processo che vede cinque carabinieri imputati per la vicenda della morte del giovane

Di: Redazione Sardegna Live

"Il muro è stato abbattuto. Ora sappiamo e saranno in tanti a dover chiedere scusa a Stefano e alla famiglia Cucchi". A parlare è la sorella del geometra romano arrestato il 15 ottobre del 2009 per spaccio e morto all'ospedale Pertini la settimana dopo. 

Ilaria Cucchi parla dopo il colpo di scena di oggi in aula: il carabiniere Francesco Tedesco ha ammesso il pestaggio.

In una denuncia ha anche ricostruito i fatti di quella notte e ha "chiamato in causa" due suoi colleghi dell’Arma, Raffaele D’Alessandro e Alessio Di Bernardo, quali autori del pestaggio;

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"Fu un'azione combinata, Cucchi prima iniziò a perdere l'equilibrio per il calcio di D'Alessandro poi ci fu la violenta spinta di Di Bernardo che gli fece perdere l'equilibrio provocandone una violenta caduta sul bacino. Anche la successiva botta alla testa fu violenta, ricordo di avere sentito il rumore", ha detto descrivendo le fasi del pestaggio di Cucchi nel verbale. "Spinsi Di Bernardo -ha aggiunto Tedesco-, ma D'Alessandro colpì con un calcio in faccia Cucchi mentre questi era sdraiato a terra. Gli dissi 'basta, che c...fate, non vi permettete".

Tedesco ha detto di essere stato presente al pestaggio, ma di non aver sferrato materialmente colpi a Cucchi. Anzi, avrebbe detto ai suoi colleghi di smettere e soccorso Cucchi. «Il mio assistito si è lanciato contro i colleghi per allontanarli da Stefano Cucchi, lo ha soccorso e lo ha poi difeso. Ma soprattutto è il carabiniere che ha denunciato la condotta al suo superiore ed anche alla Procura della Repubblica, scrivendo un’annotazione di servizio che però non è mai giunta in Procura, e poi costretto al silenzio contro la sua volontà. » ha detto Eugenio Pini, difensore di Tedesco.

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"Lo Stato deve chiederci scusa - ha detto Ilaria Cucchi -. Deve chiedere scusa alla famiglia Cucchi. Ci chieda scusa chi ci ha offesi in tutti questi anni. Ci chieda scusa chi in tutti questi anni ha affermato che Stefano è morto di suo, che era caduto. Ci chieda scusa chi ci ha denunciato. Sto leggendo con le lacrime agli occhi quello che hanno fatto a mio fratello. Non so dire altro. Chi ha fatto carriera politica offendendoci si deve vergognare".

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