La Corte Ue: “L’Italia recuperi Ici non versata dalla Chiesa”

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06-11-2018

È stato invece respinto il ricorso sull’Imu. Ma si tratta comunque di una cifra che si aggira intorno ai 5 miliardi

Di: Redazione Sardegna Live

La Corte di giustizia Dell’Unione europea ha ribaltato la sentenza del Tribunale Ue del 2016 che invece aveva sancito “l’impossibilità di recupero dell’aiuto a causa di difficoltà organizzative” nei confronti degli enti ecclesiastici non commerciali, come scuole, cliniche e alberghi.

L’Italia ha quindi il diritto di reclamare la cifra delle tasse non pagate dalla Chiesa, che in base ai calcoli dell’Anci si aggira intorno ai 4-5 miliardi di euro.

La stessa Corte ha però respinto il ricorso riguardante l’Imu, l’imposta che ha sostituito l’Ici dal 2012 e che non prevedeva esenzioni per gli immobili dove venivano svolte attività economiche, anche se di proprietà della Chiesa.

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La Corte di giustizia dell’Ue ha dunque accolto il ricorso presentato dalla scuola elementare Montessori di Roma e sostenuta dai Radicali. È “una sentenza storica, se l’Italia non dovesse recuperare gli aiuti, si aprirebbe la via della procedura di infrazione, con altri costi a carico dei cittadini italiani”, ha detto all’Ansa l’avvocato Edoardo Gambaro che , assieme al collega Francesco Mazzocchi, ha presentato il ricorso.

“La Commissione sarà obbligata a dare seguito alla sentenza della Corte di giustizia, emanando una nuova decisione e valutando, insieme allo Stato italiano, le modalità di recupero delle imposte non riscosse per lo meno dal 2006”, aggiunge Gambaro. Il periodo considerato è quello dal 2006 al 2011, in cui, secondo stime dell’Anci, le tasse sugli immobili non pagate dalla Chiesa ammontano a circa 800 milioni l’anno.

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