No vax, 50enni complottisti e pronti ad armarsi: chi erano ‘i guerrieri’ della chat

Annuncio pubblicitario
09 set 2021

Erano oltre 200 i membri del gruppo, ma solo 8 quelli indagati: cinque uomini e tre donne

Di: Adnkronos Salute

Non si erano mai incontrati tra loro ma pianificavano di farlo prima della manifestazione contro il Green pass di Roma dell’11 e 12 settembre gli 8 membri della chat Telegram denominata "I guerrieri" al centro dell’indagine della Procura di Milano per istigazione a delinquere aggravata. Erano oltre 200 i membri del gruppo, ma solo 8 quelli indagati: cinque uomini e tre donne, tutti all’incirca 50enni, tranne un uomo di 33 anni. Due di loro, tra cui il creatore della chat, sono milanesi, due i romani, uno di Bergamo, uno di Reggio Emilia e poi due veneti, da Padova e Venezia.

Annuncio pubblicitario

Quest’ultima, una donna, era una simpatizzante dell’indipendentismo veneto, a cui nel 2019 era stato ritirato il porto d’armi per uso sportivo per problematiche psichiatriche. Italiani, di estrazione sociale medio bassa, tra loro ci sono disoccupati, operai, dipendenti di catene commerciali e il custode di un condominio, senza legami con gruppi estremisti di destra o sinistra, né con l’ala anarchica. Persone che alle manifestazioni contro il green pass estive o non hanno partecipato o lo hanno fatto in modo defilato, tanto che nessuna di loro era stata identificata dalla Polizia.

Fin dall’inizio della pandemia si scambiavano idee complottiste e no vax - tra le teorie diffuse quella secondo cui vip e parlamentari si erano fatti iniettare soluzione fisiologica al posto del vaccino "velenoso" - ma nell’ultimo mese, da quando è stata avviata l’indagine condotta dalla Digos e dalla Polizia Postale di Milano, la discussione dell’estensione del green pass è stata la miccia che ha alzato il livello della violenza verbale. "E' come se queste camere d’odio (le chat, ndr) facessero esplodere il peggio di queste perone che in questo circuito ristretto si sentono libere di dire le cose più velenose, che forse mai si sarebbero permessi di dire in un contesto pubblico", ha spiegato in conferenza stampa il dirigente della Digos Guido D'Onofrio.

Annuncio pubblicitario

A far scattare le perquisizioni della Polizia, però, è stata l’intenzione manifestata dagli 8 indagati di passare dallo scambio delle opinioni alla "violenza di piazza". "Non dobbiamo solo scrivere, dobbiamo darci da fare", si esortavano in chat. Nel mirino le forze dell’ordine, il governo e soprattutto i giornalisti. Tra le azioni congetturate quella di dare fuoco ai furgoni delle tv o di far scoppiare il Parlamento, facendo brillare da remoto una bomba con un drone. E poi c’erano la corsa ad armarsi. Uno dei perquisiti, un bergamasco, deteneva regolarmente due pistole per uso sportivo, ma stava cercando di acquistare altre armi su internet, con l’obiettivo - ha spiegato ai poliziotti - di "migliorare la sua collezione".

Annuncio pubblicitario

Un altro aveva acquistato online due tirapugni, mentre l’utente di Reggio Emilia - nella cui casa sono state trovate katane, sfollagente e spray al peperoncino - in chat scriveva "se mi scoprono, per quello che ho, sicuramente mi arrestano per terrorismo". Esageravano nel gruppo a descrivere il loro arsenale, per incitare gli altri membri ad armarsi - anche con molotov - per la manifestazione nella Capitale: nel gruppo li esortavano ad andare a procurarsele nei campi rom o a costruirsele da soli.

Dalle indagini al momento non sono emersi collegamenti tra gli attivisti no vax indagati e gruppi antagonisti romani. Quella dei ‘guerrieri’ è l’unica chat di quelle no vax in cui sia emersa la volontà degli utenti di passare dalle parole ai fatti, ma l’analisi dei dispositivi elettronici perquisiti potrà consentire di scoprire ulteriori attività. 

Annuncio pubblicitario


Possiamo continuare a utilizzare i tuoi dati per rendere gli annunci più rilevanti?

I nostri partner raccolgono dati e utilizzano i cookie per la personalizzazione e la misurazione degli annunci.

ACCETTO

Gestisci le opzioni

Puoi cambiare la tua scelta in qualsiasi momento nel nostro centro privacy

Come raccogliamo e usiamo i tuoi dati

Pubblicità

Il nostro sito web è finanziato dalla pubblicità online. Questo ci aiuta a creare nuovi contenuti e a mantenerli liberi. Quando visiti il ​​nostro sito Web, il tuo browser invia automaticamente determinate informazioni ai nostri partner pubblicitari. Questo include l'URL della pagina che stai visitando e il tuo indirizzo IP. I nostri partner possono anche impostare cookie sul browser o leggere cookie già presenti.Se la personalizzazione della pubblicità è attiva, i nostri partner utilizzeranno le tue informazioni per rendere i tuoi annunci più utili per te.Se la personalizzazione degli annunci è disattivata, non raccoglieranno o utilizzeranno le tue informazioni per personalizzare gli annunci mostrati all'utente. Continuerai a vedere gli annunci, ma potrebbero non essere altrettanto utili. Gli annunci possono ancora essere basati sull'argomento del sito web o dell'app che stai guardando, i tuoi attuali termini di ricerca o sulla tua posizione generale, ma non sui tuoi interessi, sulla cronologia delle ricerche o sulla cronologia di navigazione.

Strumento di Privacy fornito da  Clickio

Indietro

Potresti visualizzare annunci meno pertinenti per te. Questi annunci utilizzano i cookie, ma non per la personalizzazione. Ulteriori informazioni su come utilizziamo i cookie

ACCETTO

Puoi cambiare la tua scelta in qualsiasi momento nel nostro centro privacy


Modifica le impostazioni sulla privacy

Continua a leggere