Eitan: dopo quasi 3 mesi torna in Italia con la zia paterna

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01 dic 2021

Rientrerà dopodomani e da allora inizierà la sua nuova normalità. La famiglia paterna intende salvaguardare la privacy e l'interesse del piccolo per metterlo al riparo da ulteriori pressioni e disagi

Di: Redazione Sardegna Live

MILANO - E' atteso in Italia per dopodomani sera il piccolo Eitan, unico sopravvissuto alla tragedia della funivia del Mottarone, conteso tra le famiglie di origine del padre e della madre, entrambi morti assieme al fratellino, ai bisnonni e ad altre 9 persone nell'incidente dello scorso 23 maggio. Con un volo da Tel Aviv il bambino, rapito l'11 settembre, dal nonno materno Shmuel Peleg, rientrerà insieme alla zia paterna Aya Biran, nominata fin da subito sua tutrice legale e che, da quando è uscito dall'ospedale dove è stato ricoverato in gravi condizioni, lo ha accolto con il marito e le cuginette nella villetta in provincia di Pavia.

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Il ritorno nella sua nuova casa italiana dovrebbe mettere fine al calvario del bimbo di 6 anni che, dopo aver perso la sua famiglia, si è ritrovato in mezzo a una aspra controversia internazionale e a vivere in un Paese che aveva lasciato quando aveva poco più di un anno. A mettere un punto fermo sulla vicenda è stata due giorni fa la Corte Suprema di Tel Aviv che, confermando le due decisioni delle scorse settimane di primo e secondo grado, ha stabilito che si è trattato di un rapimento verso cui la Convenzione internazionale dell'Aja prevede "tolleranza zero" e che impone "la restituzione immediata" ai tutori. Quindi, ha riconosciuto, accogliendo l'istanza della zia Aya, la sottrazione illegittima del minore da parte del nonno materno. Il quale è destinatario di un mandato d'arresto internazionale per le accuse di sequestro di persona, sottrazione e trattenimento di minore all'estero e appropriazione indebita del passaporto del bambino.

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Nell'inchiesta, condotta dalla Squadra Mobile pavese e coordinata dalla Procura, nei giorni scorsi è stato arrestato con mandato europeo il presunto complice di Peleg: il "soldato" dell'agenzia di contractor statunitense Blackwater, Gabriel Alon Abutbul, anche lui israeliano, bloccato a Cipro, dove risiede, già scarcerato e ora con obbligo di firma in attesa della conclusione del procedimento di estradizione (per domani è fissata udienza davanti ai magistrati ciprioti). L'uomo avrebbe fatto da autista nella fuga verso la Svizzera da dove partì l'aereo privato. Per la vicenda è indagata anche la nonna materna Esther Cohen. A lei e all'ex marito, da quanto si è saputo, è stata concessa la possibilità di vedere e salutare il nipotino prima che parta.

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Il suo arrivo a Travacò Siccomario (Pavia) è previsto nella notte anche per cercare di evitare i riflettori dei media. La famiglia paterna, da quanto è stato riferito, intende, infatti, salvaguardare la privacy e l'interesse del piccolo per metterlo al riparo da ulteriori pressioni e disagi.

Intanto, è in corso davanti al Tribunale per i minorenni di Milano il procedimento - il prossimo 9 dicembre si terrà una nuova udienza - sul reclamo da parte dei legali dei nonni contro il provvedimento con cui la zia venne dichiarata tutrice, con una serie di questioni poste dagli avvocati, tra cui la presunta falsità del verbale di nomina. Mentre i legali della zia paterna, la quale nell'immediatezza del rapimento ha chiesto di adottare Eitan, hanno depositato alcune memorie per replicare alla parte avversa.

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