E' morta Pupetta Maresca, la prima donna boss della camorra

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30 dic 2021

Aveva 86 anni ed era malata da tempo

Di: Redazione Sardegna Live - Adnkronos

E' morta Pupetta Maresca, la prima donna boss della Camorra. Aveva 86 anni. E' deceduta ieri sera nella sua abitazione di Castellammare di Stabia. Vedova del boss Pasquale Simonetti, detto Pascalone 'e Nola, figlia di contrabbandiere, e sorella di Pasquale Maresca e Ciro Maresca, detto Lampetiello, Pupetta - Assunta all'anagrafe - era malata da tempo.

Bellissima (vinse anche un concorso da miss) e spietata, fu proprio lei, insieme ad altri, a uccidere - siamo nel 1955 - il presunto mandante dell'omicidio del marito, mentre lei era incinta del primo figlio. Fu lei a sparare ad Antonio Esposito, detto Totonno 'e Pomigliano, che era stato anche suo testimone di nozze. La Maresca fu arrestata e nel corso della sua detenzione partorì il primo figlio, Pasqualino. Condannata a 13 anni e 4 mesi per omicidio (con l'attenuante della provocazione) fu graziata dopo oltre dieci anni di detenzione.

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Nel 1967 ebbe un'esperienza come attrice cinematografica interpretando il ruolo della protagonista nel film Delitto a Posillipo, diretto da Renato Parravicini, vagamente ispirato alla sua vita. Nel 1970 si innamorò del camorrista Umberto Ammaturo, dal quale ebbe due gemelli, Roberto e Antonella. Nel 1974 il figlio Pasquale fu ucciso in un agguato: il corpo non fu mai ritrovato. Pasquale non aveva accettato la relazione della madre con Ammaturo e più volte lo aveva minacciato. Dell'omicidio fu subito sospettato Ammaturo, ma Pupetta non accettò mai del tutto questa ipotesi. Umberto Ammaturo fu comunque incarcerato, ma nell'aprile del 1975 fu assolto per insufficienza di prove; ciononostante il rapporto tra i due s'incrinò.

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Pupetta Maresca fu accusata anche di essere la mandante dell'omicidio di Ciro Galli (uomo di Raffaele Cutolo) nel 1981 per vendetta trasversale. Il pm chiese l'ergastolo, ma assolta per mancanza di prove. Il 13 febbraio 1982, in piena guerra tra NCO e NF, Pupetta Maresca indisse una conferenza stampa, nel corso della quale minacciò apertamente Raffaele Cutolo e la Nuova Camorra Organizzata: "Se per Nuova Famiglia si intende tutta quella gente che si difende dallo strapotere di quest'uomo, allora mi ritengo affiliata a questa organizzazione". Poco dopo fu arrestata perché accusata di aver ordinato l'omicidio di Aldo Semerari, il criminologo e psichiatra che aveva dichiarato pazzo Cutolo; in seguito fu assolta. Nel 1986 la sezione misure di prevenzione del tribunale di Napoli stabilì che Pupetta Maresca apparteneva alla camorra come affiliata alla Nuova Famiglia.

Alla vita di Pupetta Maresca sono stati dedicati alcuni film, tra cui La sfida (1958) di Francesco Rosi, Il caso Pupetta Maresca (1982) di Marisa Malfatti e Riccardo Tortora. Pupetta - Il coraggio e la passione, film per la televisione di Luciano Odorisio (2013), nel quale Manuela Arcuri interpreta Assunta Maresca in una mini-fiction di quattro puntate.

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