Assalto in Iraq. L’angoscia dei genitori dei militari feriti

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11-11-2019

Il parroco di Orroli parla di quell'uomo coraggioso che, che da anni vive a Siena, con la moglie e due figli

Di: Melania Di Giacomo - ANSA

"I genitori di Paolo Piseddu sono molto provati, attendono notizie. Noi li stiamo accompagnando con la nostra solidarietà, vicinanza e preghiera. Da sempre vivevano con apprensione il lavoro del figlio, impegnato spesso in missioni rischiose".

E' don Sergio Pisano, parroco di Orroli, piccolo paese nell'entroterra della Sardegna, a raccontare le ore di angoscia dei familiari di uno degli incursori rimasti feriti nell'attentato in Iraq rivendicato dall'Isis. La stessa angoscia è comune alle famiglie di tutti e cinque i militari della Task Force 44 saltati sull'ordigno improvvisato a cento chilometri a sud da Kirkuk, nel Kurdistan iracheno: due parà del nono reggimento d'assalto Col Moschin dell'Esercito e tre del Comsubin, il gruppo di incursori della Marina.

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Uomini dei reparti speciali, militari super addestrati, senza volto, la cui identità di regola viene tenuta segreta.

Nei ranghi militari c'è massimo riserbo. Bocche cucite al quartier generale del Comsubin, a Le Grazie, frazione di Porte Venere (La Spezia).

La giornata è trascorsa come tutte le altre all'interno della storica base del Varignano, dove il raggruppamento subacquei e incursori 'Teseo Tesei' è guidato dal contrammiraglio Massimiliano Rossi. Ma è facile pensare che tra i commilitoni ci sia apprensione e sgomento, per quanto accaduto.

A loro porta la "vicinanza della comunità" il sindaco di Porto Venere, Matteo Cozzani: "Ci stringiamo in un abbraccio alle famiglie di questi ragazzi, molto giovani. Li aspettiamo presto a casa", ha detto.

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Rappresentanti delle istituzioni, e gente comune si uniscono alle famiglie dei feriti. L'attacco - a poche ore da un anniversario triste, quello della strage di Nassiriya, nella quale nel 2003 morirono 19 italiani - ha riaperto una brutta ferita.

"E' motivo di orgoglio per l'intera Isola - ha scritto il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Michele Pais in un messaggio indirizzato ai familiari del sottufficiale sardo - l'alto valore della missione che Paolo Piseddu con coraggio, onore e sacrificio svolge al servizio della pace".

Il parroco di Orroli parla di quell'uomo coraggioso che, che da anni vive a Siena, con la moglie e due figli.

"Ha sempre voluto arruolarsi - dice don Sergio Pisano -. Dopo essere entrato nell'Esercito non è più tornato a vivere ad Orroli. Viene qui in vacanza per qualche giorno e per vedere i familiari. Ha studiato fuori e ha seguito con passione il suo lavoro, scegliendo una vita di grande sacrificio e rinuncia anche degli affetti familiari".

Stesso clima mesto a Livorno, dove ha sede il 'mitico' 9/o Reggimento Col Moschin. Messaggi di vicinanza sono arrivati dal sindaco Luca Salvetti e dal governatore della Toscana: "Dobbiamo ringraziare il sacrificio dei nostri militari che supportando le forze che combattono l'Isis in Iraq contribuiscono a proteggerci dal terrorismo", ha detto Enrico Rossi.

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