Papà dona tendine al figlio 15enne per salvare il suo sogno di diventare calciatore

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02-02-2023

Si tratta del primo trapianto di tendine da un essere vivente a un altro in Italia

Di: Alessandra Leo, foto simbolo

Una storia di altruismo e di profondo amore genitoriale arriva da Pinerolo, in provincia di Torino, dove un super papà, Alessandro, ha donato il tendine del proprio ginocchio a suo figlio 15enne, Lorenzo, per consentirgli di continuare a giocare a calcio senza un alto rischio di subire nuovi infortuni.

La bellissima storia è stata riportata da Fanpage e ha commosso tutto il Paese e l’intero mondo del calcio, grande passione del giovanissimo Lorenzo, tanto che la sua prima parola fu “Goal”.

Non ultima per importanza è da citare la grande professionalità dei medici, che per la prima volta in Italia hanno eseguito una

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ricostruzione del tendine crociato mediante trapianto da un essere vivente a un altro.

Lorenzo ha iniziato a giocare a calcio a soli 4 anni fino allo scorso anno, quando proprio sul suo amato campetto si rompe il legamento crociato anteriore del ginocchio a causa di un infortunio. Dopo lo sconforto iniziale ho deciso di rimboccarmi le maniche per tornare a giocare il prima possibile” ha detto Lorenzo a Fanpage.

Simone Perelli, chirurgo ortopedico che ha operato Lorenzo, spiega a Fanpage che la soluzione sarebbe stata ricostruire il legamento crociato anteriore del ginocchio, o con il tendine di una persona morta, con un risultato meno soddisfacente rispetto a quello ottenuto con un

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tessuto ancora vascolarizzato, oppure si ricorre al tendine della stessa persona infortunata

Ma, come spiega Perelli, i pazienti pediatrici sotto i 16 anni spesso non hanno ancora raggiunto la piena maturità ossea e muscolare, quindi posseggono tendini ancora piccoli e potenzialmente “insufficienti per costruire un legamento abbastanza forte da non rompersi più”.

L’alternativa vincente è la ricostruzione del legamento utilizzando il tendine di un'altra persona in vita, operazione già eseguita negli Stati Uniti ma in Italia mai, soprattutto per il lunghissimo iter burocratico. Ma il dottor Perelli decide di tentare e fa la proposta al papà Alessandro.

All'inizio ero un po' titubante, poi mi sono informato e affidato ai medici. Ho pensato che fosse una cosa bella e alla paura si è sostituita la speranza che mio figlio potesse riprendere a fare quello che ama senza l'alto rischio di infortunarsi di nuovo”

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ha detto il super papà a Fanpage.

Dopo l’operazione, durata circa un’ora, i due stanno entrambi bene, anche se, per quanto riguarda Lorenzo, “per un bilancio definitivo sarà necessario attendere circa un anno e vedere quando riprenderà a fare sport” afferma il chirurgo a Fanpage.

Una storia a lieto fine che permette al giovanissimo calciatore di continuare a giocare e di sognare, praticando la sua più grande passione, di diventare un campione. Nessun desiderio archiviato grazie a tanto coraggio, tanto amore e tanto altruismo da parte di un papà speciale e all’infinita professionalità dei medici.

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