I sindaci verso la mobilitazione per le coppie gay

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28-03-2023

Iniziativa a Torino il 12 maggio, Lo Russo guida il fronte

Di: Redazione Sardegna Live

"Vogliamo assumere una iniziativa istituzionale per supportare un eventuale progetto di legge, qualora il Parlamento sia inerte". Sulle trascrizioni dei figli delle coppie gay i sindaci hanno deciso di non fermarsi.

Il portavoce del movimento è Stefano Lo Russo, sindaco di Torino, città che assieme alla rete dell'associazionismo e la società civile sta guidando l'iniziativa dei Municipi per i diritti dei bambini delle coppie Lgbt+, che ha raccolto consensi e adesioni anche nelle più grandi città d'Italia. Roma, col sindaco Roberto Gualtieri, c'è.

La Firenze di Dario Nardella pure, e c'è anche Napoli, con Gaetano Manfredi, oltre alla sponda politica del Pd a guida Schlein e dei Radicali decisi a dare battaglia al centrodestra. Secondo FdI e la ministra Eugenia Roccella, un passo indietro aprirebbe di fatto allo sdoganamento dell'utero in affitto praticato all'estero.

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C'è anche già una data per la mobilitazione nazionale, il 12 maggio, al Teatro Regio di Torino. Questa sera la riunione di coordinamento tra i sindaci, ma intanto si tiene dritta la barra.

"La nostra amministrazione è pronta a riprendere le iscrizioni dei bambini" dice Nardella, convinto che vada tenuta tra i primi cittadini una "linea unitaria: se così non sarà valuteremo di andare avanti come Comune di Firenze".

Anche da Roma non si prevedono dietrofront: "Noi sindaci intendiamo proseguire la nostra battaglia, coordinarci, e anche fare passi avanti rispetto a queste trascrizioni - diceva ieri Gualtieri - a partire dai casi in cui la giurisprudenza è chiarissima".

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L'accusa verso il governo è di confondere le acque: "La ministra Roccella - ha detto ancora il sindaco di Roma - continua a confondere la gestazione per altri con la trascrizione di atti che riguardano figli di due mamme senza l'uso della gestazione per altri. In questo caso - ha aggiunto - c'è una chiarissima sentenza della Cassazione che dice invece che la trascrizione va fatta".

Ciò su cui i sindaci inoltre concordano supportati, sostengono, anche dalla giurisprudenza, è che c'è un vuoto legislativo. Diceva ieri Manfredi: "Penso che un tema così importante vada regolato per legge, e che debba esserci una norma chiara che garantisca i diritti ai bambini".

E oggi Lo Russo ricordava che "c'è una serie di testi in discussione. C'è un fronte comune dei sindaci e vogliamo che questa sia una battaglia trasversale. Come sindaci italiani che condividono l'impostazione culturale, chiediamo al Parlamento di legiferare".

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Secondo il fronte del 'sì' lo stop del Viminale alla trascrizione "non è vincolante - spiega la leader radicale Emma Bonino - Abbiamo pubblicato una mozione, a disposizione dei Comuni e dei cittadini che si vogliono impegnare affinché venga ritirata la direttiva".

Un atto, la circolare del ministro Matteo Piantedosi, che "mi sembra risponda a una certa atmosfera che sento: proibire qualunque devianza dal conformismo delle coppie tradizionali. Il governo sventola la bandiera ideologica della famiglia Mulino Bianco".

Il presidente di Radicali Italiani Igor Boni invita direttamente i sindaci alla disobbedienza civile: "Se ai diritti non si arriva con la forza del Parlamento, si arriva col coraggio: la mobilitazione di massa obbliga a risposte".

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