Morta la psichiatra aggredita a Pisa: espiantati gli organi della 55enne Barbara Capovani

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24-04-2023

L’ex paziente è accusato di omicidio premeditato: avrebbe tentato l’agguato anche il giorno prima, ma la dottoressa non c’era

Di: Alessandra Leo

Barbara Capovani è morta nella giornata di ieri all'ospedale di Pisa. Alle 23,40 si è concluso l'accertamento della morte cerebrale della psichiatra 55enne aggredita venerdì pomeriggio all'uscita dall'ospedale Santa Chiara di Pisa dal 35 enne Gianluca Paul Seung.

L'annuncio della morte della donna è stato affidato a un bollettino medico congiunto dell'Azienda ospedaliero-universitaria pisana e dell'Azienda Usl Toscana nord-ovest. “Come già preannunciato nel precedente bollettino medico si procederà alla donazione degli organi così come da volontà espressa in vita dalla Dr.ssa Capovani, condivisa dai familiari e autorizzata dal magistrato”

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si legge della procura di Pisa.

A questo punto verrà riqualificata anche l’ipotesi di reato a carico del 35enne accusato dell'aggressione, ora in stato di fermo.

Dalle indagini è emerso che l'uomo "nutriva forti rancori nei confronti della dottoressa, che lo aveva avuto in cura in quell'anno (2019, quando Seung era stato in cura presso il Servizio psichiatrico diagnosi e cura di Pisa”), elementi che trovano conferma nell'analisi dei social media dell'indagato".

Sui propri profili social il 35enne si autodefinisce “uno sciamano”: "Sono uno sciamano, mediatore fra invisibile e visibile; collego le dimensioni" ed esprime diverse tesi complottiste.

Secondo gli investigatori, come riporta Leggo, Seung avrebbe tentato l'agguato alla dottoressa già dal giorno precedente “vestito con abiti scuri, coperto in parte da cappello e mascherina chirurgica con in spalla uno zaino” ma Barbara Capovani non c'era.

Per questo è contestata al 35enne da parte della procura "l'aggravante della premeditazione". I terribili colpi sferrati con un oggetto ancora non ritrovato, sono stati immortalati dalle telecamere di videosorveglianza permettendo l’identificazione dell’aggressore.

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