Manifestazione M5S, bufera su Grillo ma Conte replica: "Ridicolo coro di indignazione"
Le parole del fondatore che invoca la creazione di brigate di cittadinanza fanno insorgere le forze politiche. Voci di dissenso anche nel Pd
Di: Redazione Sardegna Live - Adnkronos
Bufera su Beppe Grillo dopo il ritorno ieri, 17 giugno, sul palco del M5S a Roma. L'invito ai suoi a creare brigate di cittadinanza, indossare passamontagna e reagire hanno scatenato le reazioni di maggioranza e parte dell'opposizione.
"La Schlein, Conte e Grillo, che incita alla violenza, invitando la popolazione a costituire le ‘brigate di cittadinanza’ e a mettere il passamontagna, tutti insieme appassionatamente. Questa è la sinistra che vorrebbe guidare il Paese, ma che per il momento sobilla”, tuona la presidente dei senatori di
"Le parole di Grillo sono gravissime, richiamano tempi bui - afferma la deputata di
"Invocare le Brigate, come ha fatto oggi Beppe Grillo, mi fa scorrere un brivido lungo la schiena, evocare gli incappucciati mi fa venire i sudori freddi - dice dalla
Di incitamento all violenza parla anche il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi: “Chi fa lavoretti per il bene comune e pulisce giardinetti non ha bisogno di passamontagna: l’evocazione di Grillo al suo uso è un incitamento alla violenza, che, come diceva Isaac Asimov, è l’ultimo rifugio degli incapaci. E anche degli imbecilli”.
A prendere le distanze è anche per Italia Viva, Maria Elena Boschi. “Fare riferimento alle Brigate coi passamontagna e le altre frasi della piazza grillina di oggi dimostrano che i Cinque Stelle scherzano col fuoco. Pur di avere visibilità - afferma via Facebook - sono pronti a tutto. Mi meraviglio del Pd che accetta di stare in una piazza vuota di persone ma piena di odio e violenza verbale come quella”.
"Invocare passamontagna e violenza in piazza è gravissimo e rischioso" anche per il segretario di Azione, Carlo Calenda. “Oltreché indegno in un Paese, come l'Italia, drammaticamente colpito nei decenni passati. Mi chiedo cosa pensi delle parole di Grillo Giuseppe Conte”.
Anche dal Pd, nonostante la presenza in piazza della segretaria Schlein si leva qualche voce di dissenso. "Fare politica e fare spettacolo sono due cose ben diverse soprattutto se lo show non fa ridere", scrive su Twitter Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd. "Parliamo con chi vuol costruire alternativa, non ci interessano fantasie su passamontagna e simili - afferma -. Non portano nulla a chi ha bisogno e non sposta di un millimetro la destra al governo". Per il senatore del Pd Dario Parrini "in Italia è agghiacciante usare insieme, per di più dal palco di un partito, le parole 'brigate' e 'passamontagna'. Data la storia della nostra Repubblica - afferma - ci sono cose che è irresponsabile dire quale che sia l'intenzione con cui si dicono”. Più netta la vicepresidente del Parlamento Europeo, Pina Picierno: "Unire le opposizioni è fondamentale. Ma intorno a cosa ci uniamo? Alle parole aberranti di Moni Ovadia sull’Ucraina o alle farneticazioni di Beppe Grillo sui passamontagna?".
''Ventimila persone sfilano a Roma con il Movimento5Stelle per gridare #BastaVitePrecarie. Ventimila protagonisti, ventimila cittadini provenienti da ogni angolo di Italia che hanno ascoltato la voce di chi non arriva a fine mese, di chi vive di precarietà nella totale indifferenza del Governo. Eppure - replica via Twitter il leader 5 Stelle Giuseppe Conte - non si è voluto dare credito a questa straordinaria mobilitazione, a questa gente che ha portato in piazza la prima, vera manifestazione contro il Governo Meloni. I media mainstream hanno provato a ignorare la piazza di Roma - strumentalizzando una frase del discorso tenuto da Beppe Grillo sul palco di chiusura. Una frase estrapolata dal suo contesto e criminalizzata perché, accarezzando il gusto del paradosso, incitava i presenti a indossare il “passamontagna” per compiere non già azioni violente, bensì pacifiche e utili per la propria comunità''.
''E così - spiega Conte - un omaggio al lavoro socialmente utile di tanti cittadini attivi, che si prendono cura in prima persona del proprio quartiere, del verde pubblico che hanno sotto casa, delle strade che attraversano ogni giorno - sostituendosi troppo spesso ad uno Stato troppo assente - ha originato un ridicolo coro di indignazione. Ovviamente in questo coro si distinguono anche gli esponenti della falsa opposizione. Ma cosa pensano, di intimorirci con questi comunicati allarmati? O forse mirano a coprire con questi giochetti il grido che si è levato oggi dalla piazza romana? Non ci riusciranno. Come diceva Fabrizio De André, “voi non avete fermato il vento, gli avete fatto perdere tempo”.