Lorenzo Biagiarelli: “Non mi scuso per la morte della ristoratrice”
Lo chef: “Non mi vedrete più a È sempre Mezzogiorno”
Di: Alessandra Leo
A un mese dalla tragica morte della ristoratrice Giovanna Pedretti, titolare del locale diventato famoso per la presunta recensione in cui un cliente si lamentava del fatto che l’avessero fatto sedere vicino a dei gay e a un disabile, a cui la donna aveva risposto ricevendo il plauso della ministra per le disabilità Alessandra Locatelli, lo chef Lorenzo Biagiarelli, il primo a sollevare dei dubbi sulla veridicità di quella recensione, torna a parlarne.
Un mese fa lo chef, compagno di Selvaggia Lucarelli, aveva respinto ogni accusa di “odio social” e “shitstorm” a chi lo accusava di essere responsabile della morte della ristoratrice. Qualche giorno fa, attraverso un video sul proprio profilo Instagram, Biagiarelli ha detto: “
“Purtroppo non ci sono più le condizioni perché io riprenda il mio ruolo a È sempre Mezzogiorno – ha detto ancora – quindi non mi vedrete più in onda”. Ha concluso lo chef, che era assente al programma in onda su Rai 1 e condotto da Antonella Clerici il giorno dopo il ritrovamento del corpo della ristoratrice.
Quando Biagiarelli aveva sollevato dei dubbi sulla veridicità di quella recensione, un giornalista del Tg 3 si era recato a fare domande alla donna, a cui lei aveva risposto in maniera evasiva. Come riportano Il Fatto Quotidiano e SkyTg24, la signora Pedretti era stata sentita lo scorso sabato come persona informata sui fatti in merito alla vicenda.
Poi la tragedia, il corpo della donna è stato ritrovato nella acque del fiume Lambro.
“Mi dispiace moltissimo della morte della signora Giovanna, e il mio pensiero va alla sua famiglia. Mi dispiace che pensiate che la ricerca della verità possa avere queste conseguenze. Ci tengo a respingere con forza le accuse di 'odio social' e 'shitstorm' dal momento che la signora Giovanna, in questi due giorni, non ha ricevuto dalla stampa che lodi e attestazioni di stima, e solo qualche sparuto e faticoso tentativo di ristabilire la verità che, in ogni caso, non ha e non avrebbe mai avuto pari forza – aveva scritto allora lo chef su Intagram - Vi invito solo, se davvero pensate che la signora Giovanna si sia tolta la vita per un inesistente 'odio social', a riflettere sul concetto di verità. Se ogni persona che tenta di ristabilire la verità in una storia, grande o piccola che sia, dovesse temere questo epilogo a quel punto dovremmo chiudere tutto, giornali e social”.
“I messaggi di odio che mi state scrivendo sono invece, quelli sì, di una tale violenza e quantità che effettivamente, anche a una persona non troppo fragile, potrebbero fare pensare a un gesto estremo. lo, nel frattempo, continuerò a cercare la verità nelle cose”, aveva detto ancora Biagiarelli.