Cuccioli ammassati e assetati, il lato oscuro del “puppy yoga”

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02-04-2024

Benessere fisico e mentale per chi lo pratica, ma non per i poveri cagnolini

Di: Alessandra Leo, foto simbolo

Tutti pazzi per il “puppy yoga”: le sessioni di yoga in compagnia dei cuccioli di cane dilagano nell’ultimo periodo e sono diventate una vera e propria moda.

Oltre a essere assolutamente “instagrammabile”, con tanto di foto e video di dolcissimi cagnolini che passeggiano tra i tappetini di chi si allena mentre ricevono coccole, questa attività in compagnia dei cuccioli apporterebbe benessere fisico e mentale a chi la svolge, ma non sicuramente agli animali.

A sollevare il caso che sta facendo parecchio discutere negli ultimi giorni un servizio dell’inviata di Striscia la notizia, Chiara Squaglia

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, andato in onda durante la puntata del programma televisivo su Canale 5 giovedì 28 marzo.

L’inviata ha documentato, attraverso video e testimonianze, cosa succede dietro le quinte di questa pratica che sempre più persone vorrebbero svolgere. Dai video si vedono arrivare, probabilmente da un allevamento, i cagnolini di appena poche settimane di vita, in un centro di Milano, ammassati tra loro in gabbie strette.

Una volta dentro la struttura, come documentano le immagini, vengono rinchiusi in un piccolo recinto e lasciati senza acqua né cibo per evitare che possano fare i propri bisogni durante la sessione.

Infatti si può notare come, una volta liberati, vaghino alla disperata ricerca di acqua avvicinandosi con insistenza alle bottigliette e borracce delle clienti che sembrano non notare il disagio e il malessere dei poveri cagnolini, e continuano a coccolarli, magari pensando di fare loro del bene.

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Purtroppo, invece, come spiega durante il servizio Manuela Molteni, consulente e formatrice di zooantropologia applicata, si tratta di un vero e proprio stress per gli animali, che “proviene in primis dal trasporto – afferma, intervistata da Chiara Squaglia, Molteni, che tiene in considerazione l’età dei cuccioli – A poche settimane di vita dovrebbero stare con la mamma e sono inoltre molto vulnerabili”, spiega l’esperta.

Il servizio si conclude con l’inviata che chiede spiegazioni ai proprietari del centro, i quali chiamano i Carabinieri mentre le clienti del corso di yoga si mostrano innervosite per l’annullamento delle lezioni. Intanto chi ha portato i cagnolini nel centro li rinchiude dentro dei sacchi e si dà alla fuga.

Un servizio che ha sicuramente scosso l’opinione pubblica per le condizioni in cui i cuccioli sono purtroppo costretti a stare con l'obiettivo di soddisfare dei clienti che non conoscono il lato oscuro di questa pratica e credono probabilmente di apportare benessere agli animali coccolandoli. Ma non è così e fortunatamente è stato sollevato un caso che si spera possa far ragionare e diminuire, se non azzerare, la domanda in merito a questa attività, apparentemente carina, ma non pet-friendly.

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