“Stefano deve tornare”

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07 mag 2016

La madre di Stefano si chiama Carmela: la malattia che la costringe in un letto e la consuma ogni giorno non ha intaccato la sua bellezza.

Di: Redazione Sardegna Live

Nella piccola stanza tutto è rimasto com’era.

Le foto appese alla parete lo ritraggono sorridente e da bambino nel giorno della sua prima comunione.

Sull’antico comò le statue che raffigurano la Madonna “emergono” tra tanti rosari posati con cura e il vuoto che si respira in questo angolo di vita che racconta la sfera più intima di un giovane che non ha più fatto rientro, parla con la voce di un silenzio che assorda, che affila l’angoscia, che blocca il pensiero.

L’amore per il Milan si affaccia con altrettanto vigore: "Quel cuscino lo aveva ricamato sua madre, con il rosso e con il nero, i colori della squadra che aveva nel cuore".

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C’è stato un tempo in cui il sole brillava in questa casa, adesso non più.

La madre di Stefano si chiama Carmela: la malattia che la costringe in un letto e la consuma ogni giorno non ha intaccato la sua bellezza.

Gli occhi sono stanchi, come la voce che non ce la fa più.

"Io voglio credere nel miracolo. Stefano deve tornare. E’ passato un anno da quella sera e da quella sera qui non si vive. L’unica cosa che ancora mi tiene in vita è la speranza di un suo ritorno".

Carmela “resiste”, contro un male che gioca contro di lei.

"Mi manca Stefano. Lui riempiva le mie giornate di gioia. Mi manca Stefano, che una sera è uscito per non tornare più".

C’è tanto amore in questa casa. Il dolore che toglie il respiro lo si porge con dignità.

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"Il paese ci vuole bene e ha capito tutto. La porta della nostra abitazione è sempre stata aperta e l’unica paura che abbiamo è che l’attenzione si allenti, che il tempo che passa allontani l’emergenza, che cali il silenzio, che si interrompano le ricerche".

Sono le parole di Marco Masala, il padre di Stefano, che ci accoglie con infinita dolcezza.

"Noi siamo convinti che Stefano sia ancora in vita, da qualche parte. Vogliamo crederci e il fatto che non sia stato ancora trovato, paradossalmente, conforta la nostra speranza di poterlo riabbracciare ancora. E’ colpevole chi sa e non parla, chi potrebbe dirci la verità delle cose. Chi sa ha il dovere di parlare".

Le parole di Marco non sono farcite di odio e nessuna vendetta viene mai invocata.

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"Non appartiene al nostro modo di essere pensare di far male a qualcuno, per questo ci sembra inconcepibile che qualcuno possa aver fatto del male proprio a noi. Noi crediamo nella giustizia e negli uomini che la rappresentano. Abbiamo fiducia in chi lavora per arrivare a scoprire la verità".

Si parla tanto di Stefano e sempre al presente. Nessuna concessione al passato.

Il passato è rassegnazione, è ciò che non potrà più tornare ad essere, è la speranza che si spegne.

Il presente è un figlio per Marco e Carmela, un fratello per Alessandra, Giuseppe e Valentina. E’ un’onda di amore che muove le persone che ogni giorno visitano con discrezione e rispetto questa casa circondata dai fiori che ora Carmela non può più curare.

Ci si può ammalare per il troppo dolore?

Può l’amore di una madre per un figlio essere colpito come uno sparo nel cuore?

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