Sit in sotto il palazzo della Regione di 13 sindaci della Barbagia-Mandrolisai

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07-04-2016

Questa mattina tredici sindaci della Barbagia-Mandrolisai hanno protestato davanti al Palazzo della Regione per chiedere che l'ospedale di Sorgono non sia depotenziato e per rivendicare il diritto alla salute dei cittadini.

Di: Redazione Sardegna Live

Questa mattina tredici sindaci della Barbagia-Mandrolisai hanno protestato davanti al Palazzo della Regione per chiedere che l’ospedale di Sorgono non sia depotenziato e per rivendicare il diritto alla salute dei cittadini.

“Siamo andati a Cagliari per farci ascoltare – ha detto il primo cittadino di Tonara, Flavia Loche. - Il presidente della comunità montana Angelo Nocco ha fatto presente quali fossero i nostri dubbi, le nostre paure sulla riforma della Rete ospedaliera e abbiamo chiesto che la Commissione Sanità e tutto il consiglio regionale si facciano interpreti di tutti i nostri problemi del territorio.

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Abbiamo paura – ha continuato il sindaco - che questa riforma ci danneggi e tutte le dichiarazioni che la Giunta Pigliaru sta facendo stiano mascherando ulteriori tagli per il nostro ospedale e per tutta la sanità del nostro territorio.

C’è da considerare anche il fatto – tiene a puntalizzare Flavia Loche - che abbiamo contestato che l’assessore regionale, quando ha dichiarato che la riforma è stata fatta di concerto con tutte le amministrazioni territoriali, non ha detto il vero, perché siamo stai sentiti una sola volta, a luglio, e tutti gli altri incontri sono saltati”.

Presente a Cagliari anche il sindaco di Desulo, Gigi Littarru: “La nostra è una battaglia di territorio. Ora si parla di sanità, ma domani potrebbe essere la scuola oppure la viabilità.

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Rischiamo di scomparire, quindi serve massima coesione nel rivendicare i nostri diritti”.

“Chiediamo a gran voce l'ascolto delle nostre ragioni sulla nuova riforma ospedaliera da parte dei consiglieri regionali che dovranno votarla in consiglio – ha detto il primo cittadino di Teti, Laila Dearca -. Pur condividendo in linea di principio che la spesa sulla sanità vada razionalizzata e gli sprechi eliminati e il sistema reso più adeguato e più efficiente, non possiamo accettare che ancora una volta sia il nostro territorio a vedersi scippato dei servizi essenziali.

Rivendichiamo per il San Camillo lo status di Ospedale di base di montagna con il potenziamento e il miglioramento dei servizi esistenti, con un pronto soccorso per le emergenze degno di questo nome”.

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Il 19 aprile prossimo, i sindaci incontreranno la Commissione Sanità della Regione Sardegna per illustrare le perplessità della riforma della Rete ospedaliera.

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