Rapina di opere d'arte: arrestato il mandante e i fiancheggiatori

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16-03-2016

Il 19 agosto scorso in Località Lido del Sole, nel Comune di Olbia, una pensionata di 75 anni fu vittima di una rapina ad opera di tre uomini che, dopo essersi introdotti all'interno dell'abitazione della donna, l'avevano malmenata e legata a una sedia, per poi fuggire con 21 opere pittoriche di notevole pregio, attribuite a vari autori trai quali Antonio Allegri detto “Il Correggio”, Diego De Silva Velazquez, Hans Holbain, William Turner. Michelangelo, Giuseppe Maldarelli ed altri.

Di: Redazione Sardegna Live

Il 19 agosto scorso in Località Lido del Sole, nel Comune di Olbia, una pensionata di 75 anni fu vittima di una rapina ad opera di tre uomini che, dopo essersi introdotti all’interno dell’abitazione della donna, l’avevano malmenata e legata a una sedia, per poi fuggire con 21 opere pittoriche di notevole pregio, attribuite a vari autori trai quali Antonio Allegri detto “Il Correggio”, Diego De Silva Velazquez, Hans Holbain, William Turner. Michelangelo, Giuseppe Maldarelli ed altri.

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Ieri mattina le indagini effettuate in questi mesi dai carabinieri hanno portato a individuare e identificare il mandante della rapina.

Si tratta di Gianpaolo Muggittu, 61enne di Mamoiada, imprenditore e parente della donna, e i suoi presunti fiancheggiatori, Peppino Catgiu, 64 anni di Orgosolo, allevatore, ed Efisio Zucca, imprenditore 64enne, di Dolianova.

Gianpaolo Muggittu è stato rinchiuso nel carcere di Nuoro “Badu e Carros”, mentre per le altre due persone è scattato l’obbligo di dimora presso i rispettivi Comuni di residenza.

La banda dei rapinatori però sarebbe stata composta anche da un critico d’arte della Provincia di Firenze e da un pubblico impiegato di Sassari.

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Inoltre, durante le perquisizioni domiciliari disposte dal Gip del Tribunale di Tempio Pausania, i militari in un’abitazione delle persone coinvolte nella rapina di opere d’arte, hanno trovato, tra le altre cose, una “parure” in oro, facente parte di un corredo funerario femminile, con certificazione attestante epoca VII-IV sec. A.C. (Magna Grecia) del valore di un milione e mezzo di eruo, per la quale sono in corso accertamenti tesi a verificarne provenienza e autenticità.

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