Fitch Ratings: in Sardegna meno debito e più occupazione

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21-02-2016

È l'analisi della società americana Fitch che, dopo averne promosso le prospettive da negative a stabili a marzo scorso, conferma il rating di lungo termine di 'A-' e il rating di breve termine di 'F2' al debito finanziario della Regione.

Di: Redazione Sardegna Live

Il debito della Sardegna continuerà a diminuire, la liquidità in cassa resta soddisfacente, la ripresa economica si consoliderà grazie anche alle iniziative messe in campo dalla Giunta. E il mercato del lavoro lascia ben sperare con i suoi 31mila occupati in più, la contrazione del 40% del ricorso alla cassa integrazione e il contenimento della disoccupazione verso il 15% (l'Italia è al 13%).

È l'analisi della società americana Fitch che, dopo averne promosso le prospettive da negative a stabili a marzo scorso, conferma il rating di lungo termine di ‘A-’ e il rating di breve termine di ‘F2’ al debito finanziario della Regione.

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“Stabilità è la carta vincente. Significa poter dire agli investitori nazionali e internazionali che la Sardegna è una destinazione non solo interessante ma soprattutto sicura, oltre che presto libera da gran parte della inutile burocrazia che spesso scoraggia gli imprenditori, come prevedono per esempio le nuove direttive per gli incentivi alle imprese con tempi rapidi e procedure snelle - dice l'assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci - Avere prospettive economiche stabili significa poi poter contare su maggiori certezze per proseguire con il risanamento economico avviato da questa Giunta prima di tutto nella Sanità e con le politiche keynesiane che attraverso investimenti pubblici adegueranno il sistema regionale delle infrastrutture, miglioreranno le scuole, contribuiranno a elaborare progetti informatici di ricerca e sviluppo per supportare il turismo e contrastare lo spopolamento".

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Gli analisti di Fitch sottolineano che il maggior coinvolgimento della SFIRS, la società finanziaria della Regione, non si traduce in maggiore passività, anzi lo stock di debito diminuirà da 1,35 miliardi del 2014 a 1 miliardo circa nel 2017, ovvero il 15% delle entrate. Prevedono che i trend positivi di economia e occupazione avranno effetti positivi nel medio termine anche sui consumi interni e sulla capacità tributaria della popolazione, permettendo alla Regione di incassare presumibilmente 6,6 miliardi di gettito rispetto ai 5,7 del 2014. E stimano che i timidi segnali di recupero avuti nel 2015 (+0,6% del PIL) si rafforzeranno progressivamente nel 2016 e nel 2017, grazie anche al taglio dell'Irap del 25% e alla totale esenzione dall'imposta sulle attività produttive per le nuove imprese, oltre che alle eventuali nuove iniziative possibili grazie all'autonomia finanziaria e legislativa garantite dallo Statuto Speciale.

Ad agosto era stata l'Agenzia Moody's a certificare le prospettive stabili e il basso livello di indebitamento della Sardegna. "C'è ancora molto da fare per uscire definitivamente dalla terribile crisi degli ultimi anni, prima di tutto risolvere il dramma della disoccupazione. Ma, come dimostra anche l'analisi di Fitch, la strada ormai è segnata - conclude il vicepresidente della Regione - E noi continuiamo a percorrerla con grande impegno e determinazione".

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