Minacciano il gestore di un alimentari e picchiano i clienti: arrestati 5 nigeriani ospiti dei Centri di accoglienza

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01 dic 2015

Questa mattina a Sassari la Polizia ha arrestato cinque nigeriani, domiciliati presso i centri di accoglienza, ritenuti tutti responsabili di tentata rapina aggravata, minacce gravi, violenza privata e lesioni aggravate, mentre per due dei cinque è stata configurata anche la tentata estorsione aggravata.

Di: Redazione Sardegna Live

Questa mattina a Sassari la Polizia ha arrestato cinque nigeriani, domiciliati presso i centri di accoglienza, ritenuti tutti responsabili di tentata rapina aggravata, minacce gravi, violenza privata e lesioni aggravate, mentre per due dei cinque è stata configurata anche la tentata estorsione aggravata.

Nei giorni scorsi a Sassari il gestore di un alimentari etnico del centro, per tre serate diverse, ha visto presentarsi al suo negozio, con atteggiamento intimidatorio nei suoi confronti e dei clienti, un gruppo di sei nigeriani.

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In un’occasione, hanno cercato di costringere il gestore del negozio a versare loro da bere, nonostante fossero ubriachi, intimidendolo con pesanti minacce e brandendo contro di lui il collo di una bottiglia di vetro.

La sera successiva al primo episodio, si sono presentati alla chiusura del negozio e hanno tentato di rubare il cellulare e il portafogli a un cliente, non riuscendo nell’intento grazie all’intervento del gestore dello stesso che, a causa della sua intromissione, ha ricevuto pesanti minacce di morte.

Qualche giorno dopo, lo stesso gruppo ha minacciato un cliente con una bottiglia rotta e poi lo hanno picchiato con calci e pugni.

Il tempestivo intervento della Polizia e la collaborazione delle vittime, ha permesso agli investigatori della squadra mobile di individuare i responsabili di tali condotte e di redigere un dettagliato rapporto all’autorità giudiziaria che ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza a carico dei cinque cittadini nigeriani, applicando nei confronti di F.F. del 1991 e O.N. del 1984 la custodia in carcere, mentre per gli altri tre ha disposto di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, prescrivendo loro di mantenere una distanza di almeno 200mt dall’alimentari etnico.

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