Terrorismo: espulso pakistano di 32 anni

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08 ott 2015

la Digos di Sassari ha effettuato mirati approfondimenti info-investigativi nei confronti di persone che, a vario titolo, hanno intrattenuto contatti interpersonali con i principali indagati o che gravitano nel circuito religioso capeggiato dal noto Zurkifal Hafiz Muhammad (l'Imam di Bergamo) arrestato nell'ambito della stessa operazione KARVAY.

Di: Redazione Sardegna Live

A seguito dell’Operazione KARVAY, che nell’aprile scorso ha portato all’esecuzione di svariate ordinanze di custodia cautelare in carcere, la Digos di Sassari ha effettuato mirati approfondimenti info-investigativi nei confronti di persone che, a vario titolo, hanno intrattenuto contatti interpersonali con i principali indagati o che gravitano nel circuito religioso capeggiato dal noto Zurkifal Hafiz Muhammad (l’Imam di Bergamo) arrestato nell’ambito della stessa operazione KARVAY.

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Nel corso di questi approfondimenti, è emerso che un pakistano di 32 anni sul suo profilo Facebook aveva condiviso un post dove si leggeva “il modo più semplice per sconfiggere Israele- dovete essere tutti uniti in preghiera e dopo dovete fare il jihad ”.

Su proposta del Questore di Sassari, il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha decretato l’espulsione dal territorio italiano dello straniero, ex art. 3 L. 155/2005 “Nuove norme in materia di espulsioni degli stranieri per motivi di prevenzione del terrorismo”, eseguito dalla Questura di Macerata in quanto l’uomo è residente nelle Marche.

Questo provvedimento fa seguito a un altro disposto a gennaio scorso dal Ministro dell’Interno nei confronti di un altro cittadino pakistano G.F., sempre a seguito dell’indagine svolta dalla Digos di Sassari. Quest’ultimo, aveva postato sul social network un appello a pregare in favore dei mujaheddin impegnati nei diversi fronti della “

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guerra santa”, e in un secondo momento, una fotografia raffigurante un fucile kalashnikov sovrastante da una scritta in arabo e un documento audio-video di un predicatore.

Altri nove decreti del Ministro dell’Interno, erano stati emessi subito dopo i tragici fatti che seguirono all’assalto ai vignettisti della rivista “Charlie Hebdo”, avvenuto a Parigi.

Inoltre, sono giunti quasi al termine altri approfondimenti che potrebbero portare all’espulsione di altre tre persone.

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