Appuntamento con la 6^ edizione "I libri aiutano a leggere il mondo"

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25 set 2015

Domenica 27 settembre, alle ore 18.30, presso la Stazione Ferroviaria Belvì - Aritzo, l'Associazione Culturale Malik, nell'ambito del progetto "I libri aiutano a leggere il mondo" giunto nel 2015 alla sua sesta edizione e dedicato interamente alle tematiche del Lavoro, presenterà al pubblico "MEMORIE" tratto dall'Antologia di Spoon River

Di: Redazione Sardegna Live

Domenica 27 settembre, alle ore 18.30, presso la Stazione Ferroviaria Belvì-Aritzo, l'Associazione Culturale Malik, nell’ambito del progetto "I libri aiutano a leggere il mondo" giunto nel 2015 alla sua sesta edizione e dedicato interamente alle tematiche del Lavoro, presenterà al pubblico "MEMORIE" tratto dall'Antologia di Spoon River.

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Il lavoro è l'esito scenico di un laboratorio teatrale, ideato e condotto dalla regista Gisella Vacca, un interessante percorso formativo promosso dal Comune di Belvì, in collaborazione con la Cooperativa Sociale Onlus Barbagia-Mandrolisai.

Il laboratorio ha coinvolto 15 persone, tra adulti, giovani e bambini, impegnandoli per oltre cento ore, dal mese di maggio alla fine dell'estate, con incontri bisettimanali e consentirà a nove di loro di andare in scena nella giornata di domenica.

Il lavoro svolto, frutto di dedizione, passione e professionalità, ha dato vita allo spettacolo “Memorie”, ideato e diretto dalla stessa regista, che dice a riguardo: ”Ritengo fondamentale, per l'iniziazione attoriale, riflettere su ogni singola fase dell'allestimento di uno spettacolo: la formazione e la preparazione del gruppo, attraverso una serie di esercizi che prendono spunto da diverse discipline, dai giochi cooperativi, dallo yoga, dalla tecnica del canto; lo studio, l'analisi di un testo, non necessariamente teatrale, e la sua eventuale drammatizzazione; il gioco tra i diversi piani interpretativi suggeriti dalle infinite potenziali letture registiche…”.

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“Memorie”, tratto dall'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, avrà la stazione ferroviaria Belvì - Aritzo come naturale e suggestiva scenografia, messa gentilmente a disposizione per il particolare allestimento dall’ARST Gestione FdS. A interpretare i vari spiriti, che nei versi di Edgar Lee Masters raccontano le loro trascorse esistenze terrene nel villaggio lungo il fiume Spoon, una eccezionale maggioranza femminile.

In scena: Adriana Casula, Maria Antonietta Masala, Maria Teresa Melis, Olga Mura, Tina Murru, Giovanna Pintore, Elvia Poddie e Michele Poddie, assistente alla regia Giulio Poddie, organizzazione a cura di Valeria Sanna.

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Note di regia

Mi piace tornare spesso sulla definizione di Lorchiana memoria: "Il teatro è poesia che si solleva dai libri e si fa umana". L'Antologia di Edgar Lee Masters è già umana, e reca in sé l'invito a ricamarci intorno un contrappunto drammatico, che ho costruito durante il laboratorio, partendo anche dalle improvvisazioni degli allievi, secondo la logica sfumata e apparentemente contorta del teatro; attraverso il gioco della fantasia e dell'imprevedibile che, nel contesto di MEMORIE, si veste di struggente malinconia.

Ritengo fondamentale, per l'iniziazione attoriale, riflettere su ogni singola fase dell'allestimento di uno spettacolo: la formazione e la preparazione del gruppo, attraverso una serie di esercizi che prendono spunto da diverse discipline, dai giochi cooperativi, dallo yoga, dalla tecnica del canto; lo studio, l'analisi di un testo, non necessariamente teatrale, e la sua eventuale drammatizzazione; il gioco tra i diversi piani interpretativi suggeriti dalle infinite potenziali letture registiche…

Le "anime" di Spoon River hanno coinvolto i partecipanti per la quotidianità universale delle loro esistenze, per l'opportunità di cogliere l'attimo e il suo passato, attraverso caratteri che facilmente e con delicatezza si prestano a un battesimo scenico e, soprattutto, per lo straordinario suggerimento educativo-emotivo, che coincide, a mio parere, con il fine ultimo del TEATRO: l'invito ad accogliere la vita in tutte le sue contraddizioni, a esperirla profondamente, anche a rischio di una fo

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