Operazione dei Carabinieri: 6 arresti per rapine e furti

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30 lug 2015

Sono finiti in carcere sei disoccupati di Cagliari ed Elmas, quasi tutti con precedenti, accusati, a vario titolo, di aver commesso, fin dal 2012, una serie di rapine in abitazione, soprattutto ai danni di anziani, furti e incendi di auto e immobili nel Cagliaritano. I sei, pur non lavorando, si sono fatti notare per un tenore di vita al di sopra della loro presunta capacità di spesa.

Di: Redazione Sardegna Live

Sono finiti in carcere sei disoccupati di Cagliari ed Elmas, quasi tutti con precedenti, accusati, a vario titolo, di aver commesso, fin dal 2012, una serie di rapine in abitazione, soprattutto ai danni di anziani, furti e incendi di auto e immobili nel Cagliaritano. I sei, pur non lavorando, si sono fatti notare per un tenore di vita al di sopra della loro presunta capacità di spesa.

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Le misure di custodia cautelare urgenti, giustificate dal gip Giovanni Massidda con l'altissima pericolosità dei sei arrestati, sono state eseguite stamane dai carabinieri del comando provinciale durante l'operazione "Elderly Protection". Sono una trentina gli episodi criminali contestati dagli inquirenti.

Dato che le vittime era scelto fra le persone più fragili, spesso la gang, che poteva contare sulla connivenza dei propri familiari e conoscenti, non aveva bisogno di ricorrere a minacce e violenze, a parte un caso in cui è stato utilizzato un taser per paralizzare i movimenti del derubato.

Durante le perquisizioni domiciliari di stamane, effettuate anche in casa di altre persone indagate, sono stati sequestrati armi giocattolo, un fucile ad aria compressa, parti di armi vere, coltelli e tirapugni, qualche centinaio di grammi di droga (prevalentemente hashish), cellulari e apparati radiotrasmittenti, materiale per nascondere il volto durante il colpi e refurtiva, fra cui una moto e pezzi di ricambio, attrezzi da cantiere, abbigliamento, selle e accessori da equitazione.

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La banda agiva non solo per profitto, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, ma a volte anche per ritorsione, per esempio per compiacere o vendicare una donna, o per pura xenofobia, come quando ha incendiato un immobile occupato da stranieri. Ogni giorno il gruppo progettava almeno un colpo, anche quando qualcuno di loro veniva arrestato, processato e condannato per reati minori.

Gli arresti domiciliari, gli obblighi di dimora e altre misure restrittive imposte dai giudici non fermavano la gang che spesso tornava a colpire nella stessa giornata in cui si era tenuto il processo. I carabinieri descrivono i sei come estremamente spregiudicati, tanto da non avere scrupoli nel colpire altri pregiudicati, nonostante l'altissimo rischio di subire ritorsioni.

Nell'ultimo periodo il gruppo si era anche dedicato a furti mirati di armi utili a proseguire nelle attività criminali. Le indagini proseguono per verificare l'eventuale coinvolgimento del gruppo in altri episodi.

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