La storia di giovani che non si arrendono mai
Oggi vogliamo parlare di questo giovane che come tanti hanno un obiettivo nella vita e non si arrende nonostante la crisi che imperversa in tutti i settori: quello di aprire un laboratorio di dolci tipici ad Alghero.
Di: Redazione Sardegna Live
A volte, bastano delle fotografie per capire
Oggi vogliamo parlare di questo giovane che come tanti hanno un obiettivo nella vita e non si arrende nonostante la crisi che imperversa in tutti i settori: quello di aprire un laboratorio di dolci tipici ad Alghero. A margine, Roberto ha anche l'ambizione di pubblicare un libro. “Un progetto - dice l'artista dolciario - in cerca di editore che ho in cantiere da qualche anno insieme al giornalista enogastronomico Giovanni Fancello”.
Come ti immagini e vorresti questo laboratorio?
"Vorrei che fosse un luogo di condivisione vivo, fresco, un laboratorio-scuola dove riscoprire la tradizione e portarla avanti insieme, un luogo dove sia possibile assaporare la trasformazione di materie prime di qualità del nostro territorio".
Com’è nata la passione per i dolci?
"Fin da piccolo ho osservato molto i gesti e le preparazioni dei dolci della mia famiglia. Nel tempo ho maturato questa mia attitudine, continuando a osservare, sperimentare e studiare. Ho permesso, inoltre, alla mia curiosità di spingersi sempre un passo più avanti e ho scoperto questa passione per i dolci, per le ricette antiche, i gesti e i segreti che racchiudono, sentendo il bisogno di ridare loro nuova luce e valore."
Prima di pensare che questa passione potesse diventare un lavoro quali erano i tuoi obiettivi lavorativi?
"Prima lavoravo per mettere a frutto il mio percorso di studi in scienze motorie. Ho sempre coltivato e nutrito con attenzione le mie passioni con il piacere di condividerle. Tra i miei obiettivi lavorativi c'è sempre stato questo filo conduttore, è cambiato l'oggetto ma non la sostanza."
Tieni anche dei corsi, c'è un insegnamento particolare che dai ai tuoi allievi al di là della preparazione stessa di un dolce?
"Li invito a "chiedersi sempre il perché"…cioè a interrogarsi e capire il motivo per cui, per esempio, si utilizza un ingrediente o un procedimento piuttosto che un altro.
Li invito a gioire per la realizzazione di un dolce fatto come una volta, dell'impegno di un impasto fatto a mano, delle attese dei tempi di lievitazione, dell'utilizzo di strumenti più semplici,ma che contengono in sé un gesto prezioso."
Qual’è il dolce che i corsisti ti chiedono maggiormente?lo descrivi?
"Non ce n'è uno in particolare, le richieste vanno dai più "semplici" amarettus e pabassinos a dolci più complessi che richiedono glassature e decorazioni, come ad esempio pastissus e durchicheddos de mele.
I Durchicheddos de mele ad esempio son