Prima Guerra Mondiale. Di una guardia di finanza di Suni i primi colpi

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23 mag 2015

Oggi, 23 maggio 2015, ricorre il centenario della dichiarazione di guerra dell'Italia all'Austria-Ungheria.

Di: Redazione Sardegna Live

Oggi, 23 maggio 2015, ricorre il centenario della dichiarazione di guerra dell’Italia all’Austria-Ungheria.

Dopo il Patto di Londra del 26 aprile, con il quale l’Italia aveva assunto l’impegno di entrare in guerra entro un mese, la rottura della Triplice Alleanza del 3 maggio e il tempo necessario mobilitazione, il 24 dello stesso mese, di fatto, il nostro Paese era già sul campo di battaglia. Per dare inizio a tre anni di combattimenti che infinite distese di croci avrebbero seminato in territori dove Emilio Lussu, il Capitano Lussu della gloriosa e pluridecorata Brigata “Sassari”, dopo il conflitto non volle più passare. “Non camminerò mai sulle ossa dei miei soldati”, rispondeva a Mario Rigoni Stern quando lo scrittore di Asiago lo invitava a fare ritorno sulle balze dello Zebio, così come riportato dal Paolo Pozzato su L’Unione Sarda del 19 maggio 2015).

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Si è discusso molto, sotto l’aspetto simbolico, circa l’identità dell’autore primo colpo sparato dall’Esercito Italiano nel teatro di guerra. Ebbene, a Visinale, piccola località in Comune di Corno di Rosazzo (Udine), si trova una stele che ricorda il “battesimo del fuoco” nella Grande Guerra.

Nella stessa stele si legge quanto è successo la notte del 23 maggio 1915, alle 22,40. Due guardie di finanza, Costantino Carta e Pietro Dell’Acqua di Treviso in servizio di sentinella nei pressi del ponte di legno sul fiume Judrio (allora linea di confine), insospettiti da insoliti movimenti notturni, sparano contro militari austro-ungarici intenti a far saltare il manufatto di legno.

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L’anno successivo i due finanzieri saranno decorati con la Medaglia di Bronzo al Valore Militare, ciascuno con la seguente motivazione: “Unitamente ad un compagno impediva con prontezza ed energia alla distruzione di un ponte militare”.

Dunque, i primi colpi che aprirono il conflitto da parte italiana, per quanto testimoniato, furono sparati da due militari della Guardia di Finanza. È il caso di ricordare che i reparti di confine della stessa Guardia di Finanza, per disposizione, luglio 1912, dello Stato Maggiore dell’Esercito, erano da considerarsi inquadrati, in caso di guerra, nelle unità organiche dell’Esercito Italiano.

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Costantino Carta, foto tratta dal libro " Suni e il suo territorio"a cura di Antonio M. Corda e Attilio Mastino.

Ricerca e capitolo curato dal dott. Massimo Falchi a pag. 231-232 del citato libro.

Foto tratte dal sito natisone.it

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