Parla l'avvocato di Paolo Pinna: "Il ragazzo si stava riconsegnando in chiesa nelle mani del parroco"

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11 ago 2017

E' stato rinchiuso nel carcere di Uta, Paolo Enrico Pinna, il 19enne di Nule condannato a 20 anni per un duplice omicidio avvenuto in Sardegna nel maggio 2015.

Di: Redazione Sardegna Live

E’ stato rinchiuso nel carcere di Uta, Paolo Enrico Pinna, il 19enne di Nule condannato a 20 anni per un duplice omicidio avvenuto in Sardegna nel maggio 2015.

Evaso mecoledì pomeriggio dall'istituto minorile di Quartucciu, a pochi chilometri da Cagliari, il giovane è stato catturato nella chiesa di Maracalagonis, non distante da Quartucciu.

"Voleva parlare col parroco - ha detto il cap. Raffaele Cossu della Compagnia di Quartu - era seduto sulla prima panca della chiesa quando lo abbiamo bloccato". Il giovane non ha fatto resistenza, ai militari avrebbe detto: "Sono fuggito perché volevo trovare un barbiere per tagliare capelli e barba", con lui aveva solo due magliette e un asciugamano.

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I carabinieri del Comando provinciale hanno ricostruito le fasi dell'evasione. Il giovane lavorava nella lavanderia della struttura minorile. Approfittando di un momento in cui si trovava solo ha preso una scala a pioli, usata per lavori, e ha scavalcato il muro alto una decina di metri. Il giovane è poi fuggito in direzione Maracalagonis.

Durante il tragitto ha trovato un trattore: è salito a bordo e si è allontanato. L'agricoltore proprietario del mezzo e il figlio si sono accorti del furto, hanno inseguito Pinna e lo hanno bloccato, riuscendo a riprendere il mezzo dopo una breve colluttazione. In queste fasi il 19enne si sarebbe impossessato del telefono cellulare dell'agricoltore, poi perso durante la fuga.

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Pinna ha raggiunto la chiesa di Maracalagonis - i carabinieri stanno cercando di capire se il giovane abbia avuto un passaggio da un automobilista - ed è entrato chiedendo di parlare col parroco. Contemporaneamente i militari del Comando provinciale avevano fatto scattare una caccia all'uomo con decine di militari che perlustravano varie zone e l'elicottero del Nucleo di Elmas che controllava l'area dall'alto. Grazie alla descrizione del fuggitivo fornita dall'agricoltore, che ha indicato anche la direzione di fuga, i carabinieri hanno raggiunto la chiesa dove i militari in borghese sono entrati e hanno bloccato Pinna.

Intanto il Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità ha disposto a Quartucciu accertamenti ispettivi.

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"Il ragazzo si stava riconsegnando in chiesa nelle mani del parroco. Ha problemi di adattamento al carcere, probabilmente ha avuto un crollo psicologico. Ha vissuto male la sua vicenda processuale, non sta bene, deve essere tenuto sotto sorveglianza anche nell'istituto di Uta".

E’ la preoccupazione dell'avvocato Stefano Rossi, del Foro di Cagliari che difende, assieme al collega di Olbia Angelo Merlini, il 19enne Paolo Enrico Pinna, di Nule, accusato degli omicidi di due giovani, compiuti nel maggio 2015 a Nule e Orune, evaso ieri pomeriggio dal carcere minorile di Quartucciu e catturato poco meno di due ore dopo dai carabinieri. L'avvocato Rossi ieri sera ha incontrato il suo assistito all'interno della caserma di Quartu prima che venisse trasferito nel carcere di Uta.

"L'evasione è stato un gesto disperato, lo dimostrano le modalità, il comportamento di un uomo debole e molto provato - sottolinea il legale -. Il mio assistito porta un fardello molto pesante che non riesce a sopportare. Egli rivendica da sempre la sua innocenza ed estraneità ai fatti contestati e si sente ingiustamente colpevolizzato".

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