La fuga di Paolo Pinna dal carcere di Quartucciu

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10 ago 2017

E' durata meno di due ore la fuga dal carcere di Paolo Enrico Pinna, il 19enne di Nule condannato a 20 anni per un duplice omicidio avvenuto in Sardegna nel maggio 2015.

Di: Redazione Sardegna Live

E' durata meno di due ore la fuga dal carcere di Paolo Enrico Pinna, il 19enne di Nule condannato a 20 anni per un duplice omicidio avvenuto in Sardegna nel maggio 2015.

Evaso nel pomeriggio di ieri dall'istituto minorile di Quartucciu, a pochi chilometri da Cagliari, il giovane è stato catturato nella chiesa di Maracalagonis, non distante da Quartucciu.

Lo hanno rintracciato e bloccato i carabinieri del Nucleo operativo Radiomobile della Compagnia di Quartu S.Elena, coordinati dal maggiore Raffaele Cossu. Aveva rubato un trattore e cercava di allontanarsi dalla zona, inseguito prima dal proprietario del mezzo, poi dai militari che, insieme con la Polizia, avevano avviato una vera e propria caccia all'uomo.

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Il 19enne è accusato insieme al cugino Alberto Cubeddu, 21 anni di Ozieri - sotto processo in Corte d'assise a Nuoro - dei delitti di Gianluca Monni, lo studente di 19 anni ucciso a Orune l'8 maggio 2015 mentre aspettava di salire sull'autobus che lo avrebbe portato a scuola, e di quello di Stefano Masala, 29 anni di Nule (Sassari), di cui si sono perse le tracce il 7 maggio del 2015, il giorno prima dell'assassinio di Monni.

Attualmente Pinna non era in regime di sicurezza, ma detenuto come gli altri 15 ragazzi - un minorenne e 14 "giovani adulti", cioè fino ai 25 anni - che si trovano nella struttura minorile di Quartucciu.

Era un detenuto lavorante dentro la stessa struttura carceraria e collaborava con una ditta che stava eseguendo dei lavori di ristrutturazione all'interno dell'istituto. Per fuggire avrebbe usato una scala che era fra gli attrezzi utilizzati per i lavori in corso e che probabilmente aveva occultato durante la pausa per il pranzo.

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Ha approfittato del periodo di tempo da trascorrere nel cortile all'aperto dell'istituto, per la socializzazione con gli altri detenuti, per appoggiare la scala e scavalcare il muro di recinzione, allontanandosi velocemente dalla zona.

La sua non è stata l'unica evasione in Italia. A Torino una donna di 37 anni detenuta nel carcere delle Vallette è evasa dopo avere ottenuto un permesso di 12 ore per incontrare i suoi tre figli. Nadia Bombaker, 37 anni, originaria di Paderno Dugnano (Milano), doveva ripresentarsi ai cancelli delle Vallette alle 21 di ieri sera. Ora è stata formalmente dichiarata "evasa". Due episodi che hanno provocato la dura reazione dei sindacati di polizia penitenziari. "Servono più soldi e più agenti", hanno detto all'unisono. Soltanto negli ultimi giorni un detenuto cileno non è rientrato a Cremona (4 agosto), due giovani sono evasi dal minorile di Torino (6 agosto) e un detenuto non è rientrato da un permesso premio (7 agosto).

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