Cavallini della Giara. Mauro Pili contro tutti

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04 dic 2014

"Da stamane escavatori e Asl sulla Giara per seppellire i cavallini morti. Nascondere il tutto sembra l'unica preoccupazione di queste ore. Si stanno recuperando quelli che abbiamo individuato ieri e altri che si trovano in tutta l'area intorno al laghetto ormai prosciugato".

Di: Redazione Sardegna Live

LA DENUNCIA "Da stamane escavatori e Asl sulla Giara per seppellire i cavallini morti. Nascondere il tutto sembra l'unica preoccupazione di queste ore. Si stanno recuperando quelli che abbiamo individuato ieri e altri che si trovano in tutta l'area intorno al laghetto ormai prosciugato". Lo denuncia il deputato di Unidos, Mauro Pili, che ieri aveva lanciato l'allarme sulla moria dei cavallini e che oggi ha pubblicato su Facebook nuove immagini. "Dopo timidi tentativi di minimizzare, stamane è scattata l'operazione 'sotterrare tutto'. Una scelta discutibile anche sul piano sanitario - attacca il parlamentare sardo - A questo si aggiunge l'assenza totale di un piano strategico per salvaguardare questo immenso giacimento naturale. I cavallini della Giara sono un patrimonio dell'umanità e non possono essere lasciati abbandonati a se stessi, all'incuria e alla negligenza di un territorio privo di qualsiasi tutela a partire dal carico di bestiame (vacche e non solo) sovradimensionato rispetto alle risorse alimentari presenti. Per fare questo - sottolinea Pili - non bisogna intervenire solo in emergenza ma occorre un piano serio per la salvaguardia di questo straordinario parco naturale. E' inaccettabile che periodicamente si verifichi questa strage di animali". Il deputato, ex presidente della Regione, sollecita l'avvio "di una seria azione che deve mettere al riparo i cavallini da questa perenne incuria. E' indispensabile avviare subito un piano di microchip per l'intero patrimonio equino presente sulla Giara. Il patrimonio deve essere gestito in termini scientifici e sanitari senza rischiare alcun tipo di ulteriore strage. Del resto - conclude - dall'1 gennaio 2013 i cavalli in base a regolamenti europei dovranno necessariamente essere muniti di microchip e comunque identificati e identificabili".

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LA SMENTITA DI GIANLUCA SEDDA SINDACO DI GESTURI "Nessuna strage di cavallini selvatici sulla Giara, come denunciato dal deputato Mauro Pili (Unidos) con comunicati e immagini choc sui social network". Lo dice Gianluca Sedda, sindaco di Gesturi, comune con maggiore proprietà terriera sull'altopiano fra Marmilla e Sarcidano, che parla di "un caso che non esiste".

Anche le foto pubblicate su Facebook non sarebbero realistiche: "Lo scheletro del puledro - sostiene il sindaco di Gesturi - è lì da anni, il cavallino riverso nella pozzanghera è sempre lo stesso ripreso da angolazioni diverse, le altre foto chi sa di quando sono".

"Nel 2014 ne sono morti appena 30, e tutti per cause naturali - ha precisato il sindaco di Gesturi -, ma ne sono nati ben 130. Un saldo nettamente positivo che la dice tutta sul loro stato di salute".

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Questo sarebbe il periodo di maggiori decessi: debolezza genetica, vecchiaia, debilitazione dopo l'estate siccitosa e ritardo della crescita del nuovo pascolo, le tipiche malattie a cui sono soggetti gli animali allo stato brado.

"E' la selezione naturale - ha aggiunto il sindaco - anche i cavallini hanno il loro ciclo vitale, come gli umani".

LA RISPOSTA DI ROBERTO SODDU SINDACO DI GENONI Egregio dott. Pili, mi chiamo Roberto Soddu e sono Sindaco del comune di Genoni, Ente che assieme ai comuni di Gesturi, Tuili e Setzu ed alla Regione Sardegna condivide parte di proprietà dei circa 4200 ettari di altopiano della Giara. I cavallini che vivono sull'altopiano oscillano in un numero variabile che si aggira intorno ai 600/ 750 capi. Questo dato non l'ho riscontrato personalmente ma è quanto emerge dalle verifiche ed i controlli svolti dai soggetti incaricati della gestione del territorio che si occupano quotidianamente dei cavallini. Di questi 150 capi circa vivono all'interno degli oltre seicento ettari della Giara denominata "Impera Lavra" (in agro di Genoni ma di proprietà della Regione Sardegna) gestita dall'AGRIS attraverso il proprio dipartimento per l'incremento ippico che assicura egregiamente con le proprie attività la conservazione della specie. Gli altri 600 capi circa vivono nei rimanenti tremilaseicento ettari di Giara di proprietà dei quattro Co

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