19 persone persero la vita annegate in mezzo al fango di Cleopatra

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18-11-2014

19 morti. Questo il prezzo in termini di vite che la Sardegna pagò al passaggio del ciclone Cleopatra. 19 vite spezzate dall'acqua e dal fango di quella sera e di quella notte del 18 novembre di un anno fa.

Di: Redazione Sardegna Live

19 morti. Questo il prezzo in termini di vite che la Sardegna pagò al passaggio del ciclone Cleopatra.

19 vite spezzate dall'acqua e dal fango di quella sera e di quella notte del 18 novembre di un anno fa.

Morgana Giagoni, la bimba annegata ad Olbia mentre era in auto assieme alla madre Patrizia Corona, aveva appena due anni ed è la vittima più piccola di quelle tragiche ore di paura.

Enrico Mancosu, tre anni, aveva cercato rifugio col padre

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Francesco su un muretto a secco, alla periferia di Olbia, quando un fiume in piena ha travolto tutto portano via padre e figlio.

Maria Massa, 88 anni, trascinata da un fiume di fango in Via Romania, sempre a Olbia.

Anna Ragnedda, disabile 83enne di Arzachena, annegata al primo piano di casa sua a Olbia.

La famiglia Passoni, di origine brasiliana, che viveva in uno scantinato ad Arzachena. Laine, 16 anni, Weriston, 20, mamma Cleidi e papà Isael vennero sorpresi dall'onda di Cleopatra e morirono in casa.

Bruno Fiore, 68 anni, e la moglie Sebastiana Brundu, 61, entrambi di Tempio, e la consuocera Maria Loriga, 54 anni, di Luras, morirono mentre procedevano a bordo di un auto lungo la strada di Monte Pino che cedette ingiottendoli.

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Una sorte simile toccò al poliziotto 40enne di Urzulei Luca Tanzi che, tra Dorgali e Oliena, scortava di notte assieme ad alcuni colleghi un'ambulanza quando la camionetta a bordo della quale viaggiava precipitò nella voragine apertasi nel ponte di Oloè.

A Torpè morì annegata nel suo letto Maria Frigiolini, 88 anni.

A Uras la prima vittima, Vannina Figus di 64 anni, morta mentre cercava di aiutare il marito in difficoltà per problemi di salute.

Luisa Spanu, 42enne insegnante di Guasila, morì in ospedale per le ferite riportate a seguito della caduta di un albero.

Pasqualino Contu, imprenditore edile di Orosei, si suicidò poche settimane dopo l'alluvione per la disperazione di aver perso tutto.

A Bitti, l'allevatore Giovanni Farre venne trascinato via dalla piena nelle campagne del paese e il suo corpo non è stato mai più ritrovato.

A tutti loro, vittime innocenti, va oggi il nostro commosso ricordo e la nostra preghiera.

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