Gruppi Whatsapp per segnalare posti di blocco, il fenomeno dilaga in Sardegna. Ecco alcuni audio

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03 ott 2017

Negli audio divenuti virali un'insana e ingiustificabile avversione nei confronti dei tutori della legge

Di: Redazione Sardegna Live

Il fenomeno dei gruppi Whatsapp creati dagli automobilisti per condividere le posizioni dei posti di blocco delle forze dell’ordine dilaga anche in Sardegna. È una sorta di circuito virtuale che copre l’intera isola, centinaia di iscritti che dalla 131 o dall’Orientale Sarda, dalle porte di Cagliari o nel cuore del Nuorese aggiornano costantemente i “compagni di viaggio” sulla situazione relativa ai blocchi stradali.

E se un tempo l’unica strategia per mettere in guardia dell’imminente posto di blocco era lampeggiare le auto che vi si dirigevano, oggi il sistema si è evoluto favorendo un ben più ampio e diffuso preavviso.

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Certo è che questo “altruismo” fra automobilisti, non di rado, costituisce una forma di solidarietà controproducente e pericolosa.

Il fenomeno, infatti, eliminando l’effetto sorpresa che garantisce l’efficacia dei posti blocco, rischia di agevolare condotte di guida sempre più rischiose, incrementando le situazioni di pericolo e di insicurezza stradale.

Se poi, al tentativo di bypassare il controllo delle forze dell’ordine, si unisce un astio nei confronti delle stesse, ecco che questo genere di realtà virtuale diventa spesso lo spazio dove sfogare il proprio insano senso di rivalsa nei confronti dei tutori della legge.

Ne sono testimonianza alcuni audio divenuti virali in queste settimane nei quali alcuni automobilisti sardi, con l’innegabile e sfrontata ironia propria dei dialetti isolani, si lasciano andare a commenti e malauguri piuttosto forti rivolti a carabinieri e poliziotti dei quali si segnala la presenza nelle più diverse contrade dell’isola.

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E così, grandi e piccini, fanno a gara a chi la spara più grossa. E al bambino che segnala come fra Tananunella e Budoni le forze dell’ordine “incazzate” stiano fermando un autobus, si unisce l’uomo di mezza età che dai pressi di Orani paragona “la giustizia” ai maiali che ha trovato per strada mentre un altro, dalla Nuoro-Lanusei, augura agli agenti di polizia stradale impegnati in servizio di morire colpiti da una scure.

Quelli che vi proponiamo sono alcuni degli audio più forti, sintomo di un’avversione ingiustificabile nei confronti di chi, garantendo la sicurezza nelle nostre strade e nelle nostre città, compie un’inestimabile servizio a favore di qualsiasi cittadino.

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