Giovane aggredita nel Largo Carlo Felice da due stranieri: il racconto agghiacciante di Marina

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03 ott 2017

“E’ stato orribile perché ho visto queste persone arrivare e sapevo che si stavano avvicinando per farmi del male"

Di: Cristina Tangianu

Un racconto da far accapponare la pelle quello di Marina Porcheddu, 28enne di Budoni, che la mattina di ieri, 2 ottobre, ha vissuto momenti di terrore a Cagliari, quando due uomini l’hanno circondata e aggredita.

“E’ stato orribile perché ho visto queste persone arrivare e sapevo che si stavano avvicinando per farmi del male. In questi casi ti senti impotente”.

Marina alle 5:30 ha lasciato il bed & breakfast, dove ha alloggiato per un giorno, e con i suoi bagagli stava percorrendo Largo Carlo Felice in direzione stazione.

“Mentre camminavo ho notato due ragazzi

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(dai tratti nordafricani) venirmi incontro, al ché ho cambiato strada, ma i due hanno continuato a seguirmi. Ho chiesto loro cosa volessero (perché erano ormai diventate palesi le loro intenzioni) e mi hanno intimato di star tranquilla. Ho accelerato il passo, ma loro hanno fatto altrettanto finché mi hanno bloccata, strattonata e fatta cadere per terra. Sono riusciti a portami via un bracciale”.

La grande paura delle volte ti mette a tacere, delle altre si manifesta in un grido disperato.

“Ho provato a ribellarmi urlando a squarciagola. Non so davvero dove ho trovato la forza di urlare. Sono riuscita a farli scappare, per fortuna, ma ero sola e nessuno ha sentito le mie urla. Mi sono spaventata, tanto! ho chiamato i carabinieri e poi sono riuscita a prendere il pullman per rientrare a casa”.

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Si può solo immaginare come Marina abbia trascorso il tempo del viaggio da Cagliari a Budoni, poco meno di tre ore, con la paura nel cuore e la grande voglia di arrivare a casa, nel suo luogo protetto.

“Me la sono cavata con qualche contusione e un polso gonfio, mi è andata tutto sommato bene. Ho raccontato tutto subito perché questo fatto non può e non deve passare inosservato e, soprattutto, bisogna fermare queste persone prima che accada qualcosa di più grave. Non ho mai pensato fosse necessario un taxi per percorrere un tratto breve di strada, mi sono fidata ma purtroppo la situazione sta diventando insostenibile. Tante persone escono la mattina presto per andare a lavorare e non è giusto che debbano vivere col terrore di essere aggredite. Servono più controlli”.

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Parole giuste che si uniscono a quelle di tanti altri cittadini e richiedono solo di essere ascoltate.

Nella foto: il primo in alto il bracciale rubato a Marina

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