Tagli al Fondo Unico per le Province, Deriu (UPS): "Danni e disagi enormi per centinaia di migliaia di sardi"

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16 gen 2013

Il Presidente dell'Unione Province Sarde Roberto Deriu critica duramente i tagli al fondo unico per le province. "Strade provinciali impraticabili, per neve o per lo stato in cui si trovano. Scuole superiori fatiscenti e al freddo. Disabili senza assistenza. Campagne piene di insetti nocivi. Ambiente lasciato a se stesso.

Di: Redazione Sardegna Live

Il Presidente dell'Unione Province Sarde Roberto Deriu critica duramente i tagli al fondo unico per le province.
"Strade provinciali impraticabili, per neve o per lo stato in cui si trovano. Scuole superiori fatiscenti e al freddo. Disabili senza assistenza. Campagne piene di insetti nocivi. Ambiente lasciato a se stesso. Associazioni culturali, sportive e di promozione turistica impossibilitate ad organizzare alcunché.
E’ la Sardegna del 2014 - dice Deriu -. E’ al Sardegna voluta dalla giunta regionale guidata dl Presidente Cappellacci che nella legge finanziaria ha previsto un taglio del 25 percento del fondo unico destinato alla Province. Un taglio che porta a zero la possibilità di intervento delle Province riguardo le proprio funzioni e competenze. Così non ci saranno interventi di manutenzione nelle strade provinciali, né potranno essere finanziati i piani neve. Decine di Comuni, raggiunti solo e soltanto dalle strade provinciali, e migliaia di sardi saranno costretti all’isolamento.
Tutte le scuole superiori dell’isola non potranno essere riscaldate né messe in sicurezza con l’obbligo di chiusura e conseguente allontanamento di migliaia di studenti sardi. Sia nei paesi che nella grandi città. Tutti i progetti di integrazione sociale e di assistenza ai disabili non potranno essere realizzati, costringendo questi cittadini ad un disagio ancora maggiore. Tornerà, ancora peggiore, la lingua blu perché non sarà possibile nessuna azione di disinfestazione delle campagne. Completamente azzerata la possibilità di promuovere economicamente e turisticamente interi territori, quelli lontani dai normali flussi economici e turistici.
E tutto ciò che rende moderna una vita, il poter praticare sport, partecipare ad un evento culturale, non sarà più possibile. Sotto attacco della politica regionale non ci sono più le Province, gli amministratori locali, democraticamente eletti, già strangolate da una riforma improvvisata ed illegittima ma i territori e le popolazioni, i cittadini che pur contribuendo con le loro tasse al bilancio regionale vedono i propri soldi spostati arbitrariamente altrove e vedono i propri diritti, allo studio, alla mobilità, alla salute, completamente calpestati.
Questa è la Sardegna frutto di una politica arrogante che si ingrassa nel lusso dei propri palazzi e con un tratto di penna, per ripicca, fa morire di fame i più deboli e le periferie. Di una politica che non ha alcuna idea di quali siano le ricadute di scelte sbagliate ed avventate. Di questa politica, di chi approverà la finanziaria 2014, sono le responsabilità di tutto quanto accadrà nel prossimo anno a centinai di migliaia di cittadini sardi."
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