Scandalo del furto di provette contenenti Dna e campioni biologici dal Parco Genos di Perdasdefogu: avvisi di garanzia per 17 persone
Tra gli indagati si segnalano gli amministratori e i presidenti di diverse società nonché i sindaci di alcuni Comuni
Di: Redazione Sardegna Live
I Carabinieri dell'aliquota operativa di Jerzu, con l'ausilio delle stazioni competenti per territorio, su delega del Gip presso il tribunale di Lanusei, stanno procedendo alla notifica dell'avviso di garanzia e della proroga delle indagini scaturite dal furto delle provette contenenti Dna e campioni biologici, richiesta dal Procuratore della Repubblica nei confronti di 17 indagati.
Nel corso dell'attività investigativa, scaturita dalla denuncia di furto del 10 agosto 2016, da parte di una dipendente del parco genetico dell’Ogliastra, i Carabinieri della compagnia di Jerzu avevano segnalato all'Autorità Giudiziaria 53 persone responsabili a vario titolo dei reati di furto aggravato, peculato, abuso d’ufficio,
Per 36 di essi la posizione penale è stata stralciata per sopraggiunta prescrizione dei reati, dovuta alla decorrenza dei termini dalla loro commissione. Tra gli indagati si segnalano gli amministratori e i presidenti che si sono succeduti negli anni nella Shardna Spa e parco Gen.o.s. cons. A.r.l., nonché i sindaci di alcuni comuni che avevano concesso arbitrariamente l'accesso agli uffici anagrafe comunali ai fini della ricerca.
Le indagini, particolarmente difficili vista anche la delicatezza della materia trattata e l’importanza degli interessi comuni - si tratta probabilmente della prima attività afferente la legittimità dell'utilizzo dei dati biologici e del rispetto della normativa sulla privacy - sono state seguite con grande attenzione dagli uffici del garante della privacy con cui vi è stato un costante confronto.