Migranti, Centro di permanenza e rimpatrio a Macomer, Gina Falchi: "Posti di lavoro? no al ricatto, è una fregatura"

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03-11-2017

La candidata a sindaco del Movimento Cristiano risponde all'assessore Spanu

Di: Redazione Sardegna Live

“I fatti accaduti l’altro giorno a Sassari, comuni a quanto accade nelle altre città italiane che hanno accolto consistenti numeri di migranti, dovrebbero far riflettere il Governo regionale, sulla distanza che c’è, da parte del governo regionale, rispetto alle urgenze sociali ed economiche del nostro territorio. Si continuano a snobbare i cittadini che da mesi chiedono chiarezza portando avanti le decisioni in modo prepotente e in assoluto dispregio delle regole della democrazia”. Inizia così la nota stampa della candidata a sindaco del Movimento Cristiano Forza Popolare, Gina Falchi, in merito all'apertura in città del Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) nell'ex carcere.

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“Non c’è un dialogo con chi contesta tali decisioni calate dall’alto e chi vuole il confronto viene invece tacciato di violenza e razzismo – continua Gina Falchi -. In virtù del principio della trasparenza, ci sembra un diritto sacrosanto dei cittadini sapere, aver certezze, mentre di fatto la Regione e gli amministratori di Macomer, si celano dietro la lo slogan dell’assessore agli affari generali Filippo Spanu, secondo cui l’apertura del CPR a Macomer costituirà un deterrente per far cessare gli sbarchi dei clandestini sulle nostre coste e perché se i clandestini arriveranno saranno rinchiusi, mantenuti in regime di detenzione amministrativa per 90 giorni. Quali certezze abbiamo sui numeri? Se da 80 posti si è passati con facilità a 150 ospiti, chi ci vieta di pensare che per risolvere prima il problema non ne arriveranno anche 200 o 300? Non facciamo terrorismo, ma analizziamo la situazione alla luce di ciò che accade nei centri delle altre città, che sono saturi. Immaginiamo bene quali tensioni interne sfocerebbero”.

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“L’assessore Spanu fa propaganda quando definisce questi clandestini ‘ragazzi che rischiano la vita in mare’, tra poco ci sarà pure da ammirare il coraggio di questi che evitano solo di essere veramente puniti, in caso di recidiva, nel loro paese. E poi, siamo certi che il loro Paese di partenza sia disponibile a riprenderseli? Non dimentichiamoci che sono clandestini e che alcuni possono essere rei di aver commesso qualche reato grave, che le forze di polizia presidiano dall’esterno e non all’interno. Ci chiediamo, se le norme sull’immigrazione clandestina e sulla sicurezza dei cittadini fossero così scontate e certe, ma non lo sono, dato che dal 1995 ad oggi sono state modificate tantissime volte, generando incertezza e confusione, perché in tutta Italia si è passati da 13 CPR a solo 4? La scomoda verità è che tali ospiti del CPR dopo 90 giorni usciranno. Per essere rimpatriati dice l’assessore Spanu, dimentico dell’inettitudine che caratterizza la giunta regionale e pure il governo nazionale. Invece saranno liberi di circolare consapevoli dell’assenza di capacità decisionale dei nostri governanti”.

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“Questo aspetto lo si deve pur considerare – sottolinea la candidata - invece di andare a fare propaganda politica nelle scuole e rifiutandosi ancora una volta di incontrare la popolazione per confrontarsi con essa e per informare, come sostengono di voler fare i nostri governanti locali e regionali. Risolvere poi il problema della disoccupazione giovanile o dell’immigrazione dei giovani e pure dei meno giovani sardi, con il fatto che l’accoglienza darà posti di lavoro, significa tradire il presupposto stesso dell’ospitalità e dell’accoglienza e quindi il principio stesso dell’integrazione. Finiti i soldi, tra tre anni, finirà anche il lavoro. E, finalmente, per bocca dello stesso assessore Spanu, ora abbiamo compreso quale linea intende seguire il governo regionale per combattere la disoccupazione giovanile e lo spopolamento delle nostra terra. L’accoglienza dei migranti. Questo è il requiem per la nostra isola”.

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“Come candidata a sindaco della città di Macomer per il Movimento Cristiano Forza Popolare, e a nome del movimento che rappresento, chiediamo garanzie certe e un considerevole incremento del numero delle forze dell’ordine, e non di poche unità, sia per quanto riguarda l’arma dei Carabinieri che le forze di Polizia. Inoltre, riteniamo infelice la chiusura della polizia ferroviaria, dal momento che ogni giorno arrivano con il treno molti di questi ragazzi clandestini? rifugiati? accolti in altre strutture dell’isola e liberi di andare dove vogliono e che impegnano le poche pattuglie che controllano le strade della città. Tutto questo grazie alla politica dei tagli del governo centrale e della riforma Madia che in nome della teoria secondo cui si può essere efficaci col poco che si ha, procede alla razionalizzazione delle forze dell’ordine, sacrificando la sicurezza dei cittadini”, conclude Gina Falchi.

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