Siringhe abbandonate, prostituzione, razzismo e minacce di morte. Così Sassari vecchia è sempre più un ghetto
Il malessere è di casa fra i vicoli del cuore cittadino
Di: Pietro Lavena
Il centro storico di Sassari racconta di un tempo in cui fra i vicoli e le piazze si scriveva la storia di una città dall'economia fiorente e dalla vita sociale attiva e vivace. Ma è un racconto sbiadito, sepolto fra le memorie del tempo e spazzato dal vento della modernità.
La nascita dei grandi centri commerciali e la ZTL sono solo alcuni dei fattori che hanno determinato il decadimento di Sassari vecia, la città vecchia sempre più abbandonato a sé stesso.
E mentre i commercianti chiedono maggiori attenzioni ed aiuti per sopravvivere, le segnalazioni dei sassaresi sono sempre più frequenti. Lo spaccio e la prostituzione, lì, sono di casa
Questa mattina, in uno dei vicoli del centro storico, sono comparse alcune scritte che sono il sintomo della tensione e del disagio che si vive fra via Mercato, corso Vico e via Turritana.
Il macabro disegno di una bara accompagna frasi come "Fuori i nigeriani", "Fuori gli spacciatori e le puttane".
Non bastano le ronde notturne delle volanti della polizia e le telecamere piazzate dal Comune in vari angoli del quartiere a garantire la sicurezza. Ed è proprio questo che manca agli onesti cittadini che abitano le palazzine del centro:
E pensare che proprio in questo fazzoletto di città sorgono il Palazzo Ducale, sede del municipio, il duomo di San Nicola, la sede centrale dell'Università di Sassari. I principali presìdi delle massime istituzioni politiche, religiose e culturali cittadine non sembrano riuscire a generare l'inversione di tendenza di cui oggi più che mai si sente il bisogno.