Dietro il suicidio della barista di Porto Torres l'ombra del ricatto e di un video hot che la riguardava

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10-11-2017

I carabinieri indagano a 350 gradi

Di: Redazione Sardegna Live

Inquietanti retroscena emergono dalle indagini sulla vicenda di M., la barista 22enne di Porto Torres che si è tolta la vita a La Maddalena.

La giovane era andata a vivere per qualche giorno a casa di un'amica dopo aver raccontato di essere stata rapinata il 4 novembre mentre rientrava a casa, in piena notte, dal posto di lavoro.

Secondo il suo racconto, era stata narcotizzata davanti alla porta di casa attorno all'1.30 del mattino e, al suo risveglio, aveva scoperto di avere qualche graffio e un brutto ematoma in faccia. La sua camera da letto era stata messa a soqquadro ed era scomparso dal suo appartamento il portafogli contenente i mille euro frutto delle mance che doveva dividere coi colleghi del bar.

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Una vicenda che aveva sconvolto la città di Porto Torres, estranea a simili fatti di violenza. Ma il racconto della giovane aveva destato qualche perplessità fra amici e colleghi che avevano notato improvvisamente alcuni particolari sospetti nella vita della ragazza. Qualche giorno prima della rapina, la 22enne aveva chiesto in prestito duecento euro ad un amico per pagare l'affitto. Una richiesta insolita per una giovane lavoratrice autonoma che aveva sempre saputo badare a sé stessa. Dopo la rapina si era incupita e aveva dato poche spiegazioni sull'accaduto. Non aveva nemmeno sporto denuncia, erano stati i carabinieri, leggendo la notizia sui giornali, a recarsi presso il bar dove lavorava per chiederle spiegazioni.

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Qualche giorno dopo il fatto, M. aveva preso il traghetto per La Maddalena dove era andata a trovare un'amica per staccare un po' la spina. Ed è proprio a La Maddalena che la barista racconta all'amica una brutta storia di ricatti e minacce subite per impedire la diffusione per tutta Porto Torres di un video che la vedeva protagonista. Un video erotico, sospettano adesso gli inquirenti, realizzato in un momento di debolezza, forse mentre la giovane era ubriaca.

Ma una ragazza come M., stimata e perbene, non poteva sopportare e resistere al senso di vergogna. Così, dopo che l'amica è uscita per andare a lavorare, ha tentato varie volte di togliersi la vita. Prima in bagno, poi in un'altra stanza. Si è infilata il guinzaglio di un cane nel collo e si è impiccata. La padrona di casa, una volta rientrata, l'ha trovata esanime attorno alle due di notte. Accanto al cadavere una lettera di scuse e il racconto di quanto accaduto prima della rapina.

I carabinieri indagano sul recente passato della 22enne, hanno sequestrato il suo appartamento, il cellulare e il pc della vittima. L'inchiesta è contro ignoti e l'ipotesi è di istigazione al suicidio.

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