Latte. L’assessore Caria incontra gli allevatori

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13-11-2017

Fra i numerosi temi affrontati anche quello della legge 20 sui 45 milioni dedicati al comparto ovicaprino

Di: Ansa

Oltre cento persone tra allevatori, agricoltori, amministratori locali, esponenti delle associazioni di categoria, ma anche agronomi e rappresentanti politici del territorio si sono confrontati nei giorni scorsi con l'assessore dell'Agricoltura, Pier Luigi Caria, a Thiesi.

Ad aprire i lavori, che hanno spaziato a 360 gradi su tutte le maggiori tematiche di interesse agricolo, il sindaco Gianfranco Soletta. Dopo l'intervento di bilancio sulle attività portate avanti in questi sette mesi di mandato, l'esponente della Giunta Pigliaru ha iniziato a rispondere alle numerose domande poste dal pubblico "Uno degli strumenti migliori per arricchire e migliorare l'attività svolta in questi mesi - ha detto Caria - è andare nei territori per confrontarsi con i cittadini e gli operatori del settore. Solo in questo modo le azioni della politica possono avere le giuste integrazioni e le buone proposte per migliorare l'efficacia degli interventi".

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Fra i numerosi temi affrontati, subito quello della legge 20 sui 45 milioni dedicati al comparto ovicaprino per i danni da siccità e la riduzione del prezzo del latte di queste ultime stagioni. Proprio lo scorso 8 novembre, a 47 giorni dall'entrata in vigore della norma, la Regione ha iniziato a pagare le domande di aiuto sui 13 euro a capo ovino e caprino presente nelle aziende sarde al 30 giugno 2017.

Fino a questo week end erano state mandate in liquidazione oltre 400 pratiche a fronte delle 5mila già presentate dai pastori nei 32 sportelli territoriali dell'Agenzia Laore Sardegna. "Tutte le circa 12mila aziende del comparto sono beneficiarie del finanziamento", ha ricordato l'assessore che rivolgendosi alla platea ha aggiunto: "I soldi ci sono per tutti. Presentate le domande". Su invito anche di alcuni interventi venuti dal pubblico Caria è tornato sulla questione della regolarità dei pagamenti Inps: "Si tratta di verifiche obbligatorie per legge, una legge nazionale, che tutti gli Enti pubblici sono tenuti a effettuare prima di erogare qualsiasi tipo di pagamento alle imprese. Qualora gli imprenditori agricoli non fossero tuttavia in regola con i pagamenti ci si può accordare con l'Inps per una rateizzazione del dovuto o per una compensazione totale attraverso l'ammontare dell'aiuto dei 13euro".

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Anche coloro che quindi avessero qualche rata in arretrato nei pagamenti previdenziali sarebbero sempre beneficiari dell'intervento. L'assessore ha poi ricordato che il riconoscimento da parte del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf) della declaratoria presentata dalla Regione sull'emergenza siccità, e nello specifico sulla riduzione delle produzioni foraggere, permetterà a tutte le aziende zootecniche, quindi anche a coloro che allevano bovini o cavalli, di poter accedere agli strumenti messi a disposizione dal Fondo di solidarietà nazionale: dalla possibilità di richiedere, per dodici mesi, la riduzione fino al 50% dell'INPS, all'attivazione della sospensione delle rate sui mutui agrari. Sul versante delle criticità dovute al perdurare della siccità Caria ha ribadito l'impegno preso lo scorso 5 settembre, da parte della Giunta e del Consiglio regionale con le associazioni di categoria agricola, nel cercare di reperire ulteriori 20milioni di euro per il comparto bovino e per il resto dell'agricoltura, attraverso fondi da individuare nella prossima legge finanziaria o con la rimodulazione di risorse già esistenti per interventi di carattere strutturale.

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"Stiamo lavorando a una declaratoria sulla siccità per i danni che hanno colpito tutti gli altri comparti agricoli - ha aggiunto Caria - dove dobbiamo completare i controlli sul campo e le rendicontazioni sulle diverse criticità affrontate dai territori".

Reti irrigue. Sul piano delle azioni di contrasto alla siccità si è poi fatto il punto sull'investimento da 30milioni di euro di fondi FSC per il miglioramento delle funzionalità dei Consorzi di bonifica, piuttosto che dei 50milioni stanziati dall'Assessorato dei Lavori pubblici per aumentare le capacità di raccolta delle acque nelle dighe o per effettuare i collaudi sui nuovi interventi fatti negli invasi.

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