La neve blocca auto e pullman: paesi ancora abbandonati. Il sindaco Littarru: "Le nostre esigenze non vengono comprese"

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14-11-2017

Questa mattina un pullman di studenti partito da Desulo è rimasto bloccato a Fonni. Ecco le parole di delusione e rabbia del primo cittadino di Desulo

Di: Redazione Sardegna Live

Torna la neve e tornano i disagi sul Gennargentu, dove gli amministratori locali lamentano ancora una volta l'impossibilità di agire e di affrontare il problema con le loro sole forze.
L'allerta maggiore, manco a dirlo, a Fonni e Desulo, dove ancora è fresco il ricordo della grande nevicata di gennaio scorso.

Gigi Littarru, sindaco di Desulo, ha le idee chiare su cosa, nonostante le recenti esperienze, ancora non funziona: "Dopo i problemi di gennaio alzammo la voce nella speranza di ottenere finalmente risposte concrete. Ma nulla. Questo mese si è ripresentato il problema neve, chiediamo novità, però nessuno ci viene incontro e sembra che le nostre esigenze non vengono comprese. Quando in questi giorni è stata diramata l'allerta neve mi sono preoccupato personalmente di avvertire tutti gli allevatori e le persone che vivono in montagna nella speranza di evitare il più possibile disagi. Oggi, l'autobus per Nuoro, dopo essere arrivato a Fonni è stato costretto a fermarsi a causa della neve che rendeva impraticabile la strada. I due spazzaneve inviatici dalla Regione in questi giorni dopo continue sollecitazioni, fino alle 9 del mattino, non avevano alcuna autorizzazione ad uscire”.

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Il primo cittadino con profonda delusione e rabbia spiega ancora: "Io, l'operaio comunale e le ditte private siamo in attività dall'alba. E mi si viene a parlare di piano di Protezione civile. Ma a cosa serve tutta questa burocrazia? Si devono organizzare loro e fare sistema. Io sono sempre a disposizione a differenza di alcuni dirigenti che tardano a dare autorizzazioni. Perché la Protezione civile funzioni devono mettere tutto a regime. La Forestale, Forestas, la Provincia, la Prefettura si muovono ognuno per conto proprio. Si rendono conto che la Fonni-Desulo è l'unica arteria che ci collega col mondo e se si blocca non possiamo nemmeno arrivare al pronto soccorso? Se qualcuno ha un infarto e muore per strada di chi è la responsabilità? Non è cambiato niente dall'anno scorso. Non ci ascoltano proprio”.

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E ancora: “La cosa più intelligente da fare sarebbe creare un gruppo in loco. Che sia Desulo o Fonni poco importa, fornito di mezzi e mettere a sistema gli operai di Forestas così da avere la manodopera pronta. Una volta che nevica si parte. Se tutti gli enti sono coordinati si può lavorare bene altrimenti la situazione continuerà ad essere surreale".

In merito proprio ai due nuovi mezzi con lama spazzaneve assegnati a Forestas e dislocati a Fonni, Gigi Littarru afferma: "A che serve che siano arrivati due spazzaneve se non ci si organizza per farli uscire, non conoscono le strade, non sanno dove andare. L'unica montagna abitata in Sardegna è il Gennargentu. Non si può dimenticare questo".

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"Siamo abituati ad arrangiarci – continua il sindaco di Desulo -, sappiamo che a Fonni e Desulo nevica. Per cui prepariamo un capitolo di bilancio dove abbiamo le somme a disposizione. Abbiamo il sale, lo spazzaneve revisionato e pronto a partire, chi non si prepara sono loro".

"La Protezione Civile esce in pompa magna solo quando si parla di migranti. Non voglio fare una guerra fra poveri. Ma è giusto che ognuno abbia gli stessi diritti. Ci deve essere la Provincia per i migranti, per gli incendi, le alluvioni, i paesi di montagna. Da noi, la neve potrebbe essere un punto di forza e una risorsa economica, invece diventa puntualmente un problema perché non abbiamo risorse e mezzi", precisa Littarru che conclude: "È ovvio che se non funziona nulla c'è una responsabilità politica a monte. Io esagero sapendo di esagerare e alzo la voce per attirare l'attenzione su un problema che la Sardegna non conosce abbastanza: quello dei disagi nelle zone montane. Poi ci si chiede perché la gente si disaffezioni alla politica. Ogni paese ha le sue problematiche. Ecco che è necessario ascoltarci tutti assieme e fare un quadro della situazione che aiuti tutti”.

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