La truffa dello specchietto rotto: la Polizia individua e denuncia due persone

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23-02-2018

Alle vittime veniva richiesto il pagamento di 600 euro a titolo di risarcimento del danno subito

Di: Redazione Sardegna Live

Sono stati individuati dalla Polizia di Stato i responsabili di una truffa perpetrata ai danni di una persona anziana negli ultimi mesi con la tecnica dello “specchietto”.

Si tratta di due soggetti, già noti alle forze dell’ordine per i loro numerosi precedenti specifici e, per questo, sospettati di essere gli autori di altre truffe compiute con le stesse modalità nel capoluogo e in Sardegna.

Le modalità del raggiro sono risultate le seguenti. I due malviventi, approfittando del traffico cittadino, più intenso nelle ore di punta, con la loro autovettura affiancano l’auto della vittima prescelta, simulando un sinistro stradale, in particolare, il danneggiamento del loro specchietto retrovisore, in realtà rotto in precedenza per inscenare il finto sinistro.

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Nel caso specifico, i due malviventi avevano seguito la vittima costringendola a fermarsi, per poi aggredirla verbalmente accusandola di aver provocato il danneggiamento del loro “specchietto”.

Da qui la richiesta del pagamento di una somma di denaro pari a circa 600 euro a titolo di risarcimento del danno subito.

Spaventata dalla situazione la vittima inizialmente ha provveduto a pagare la somma di 200 euro, ma assalita col tempo dal dubbio dell’illegittimità della richiesta, ha contattato la Polizia di Stato per avere soccorso.

Da qui le immediate indagini dei poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Nuoro che, dalla visione di alcune immagini dei sistemi di video sorveglianza presenti nella zona, sono riusciti ad individuare gli autori della truffa e della violenza privata, identificandoli nei fratelli D. F. e D.M., rispettivamente di 25 e 31 anni, entrambi residenti in provincia di Catania, di fatto senza fissa dimora.

La Polizia di Stato inviata tutti i cittadini a denunciare episodi similari rivolgendosi alla Polizia di Stato.

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