Portieri e Guardie giurate degli ospedali: si riaccende la protesta. "Senza stipendi e dignità"

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11-04-2018

"Non abbiamo certezze sul nostro futuro"

Di: Redazione Sardegna Live

Continua la protesta dei lavoratori del Gruppo Secur, portieri e guardie giurate che lavorano presso ATS e AOU di Alghero e Sassari.

I lavoratori tornano all’attacco dopo che già lo scorso dicembre avevano denunciato una situazione insostenibile che andava avanti da mesi. “Si pensava che dopo l'incontro con il Prefetto avvenuta prima di Natale – dichiarano i lavoratori Secur in un comunicato –, la situazione si sarebbe risolta con le promesse fatte, ma niente. Pagato lo stipendio di gennaio siamo di nuovo al punto di partenza con l'aggravante che rischiamo anche il posto di lavoro per cambio mansione”.

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“Lo scorso 27 dicembre – raccontano –, l'Azienda Ospedaliero Universitaria, aveva pubblicato una delibera che annunciava l’apertura di una procedura per l'affidamento dei servizi integrati di vigilanza armata, portierato e altri servizi per tutte le amministrazioni della Regione nell’area del Nord Sardegna. Le cifre deliberate per i servizi richiesti dall’Ente coprono approssimativamente le retribuzioni di 103 guardie particolari giurate e 18 portieri”.

C’è però un particolare che preoccupa: “Attualmente sono impiegati presso le postazioni AOU oggetto di appalto circa 113 portieri e 6 guardie particolari giurate. Si è dedotto, non è stato né confermato né smentito da nessun ente interessato né dall’azienda Coopservice vincitrice dell'appalto, che quasi tutti i portieri dovranno essere sostituiti dalle guardie particolari giurate. Tale sostituzione metterebbe a rischio la sorte lavorativa di più di 80 operatori”.

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“Contestualmente a ciò – prosegue il comunicato –, l'Istituto Zooprofilattico, che ha aderito alla convenzione quadro, attua il cambio appalto che vedeva impiegate due guardie particolari giurate, sostituite da due portieri. La clausola sociale per il cambio appalto nel CCNL della vigilanza privata prevede il riassorbimento del personale impiegato. Nel caso di cambio di mansione il suddetto obbligo decade, pertanto le due guardie particolari giurate non vengono assunte dalla ditta entrante che impiega invece due portieri neoassunti”.

Stando al comunicato dei lavoratori, un così cospicuo cambio di mansioni potrebbe giustificarsi con il fatto che “la maggior parte delle mansioni svolte fin ora dai portieri debbano prevedere la presenza fissa e continuativa della guardia particolare giurata. Il servizio di portierato verrebbe dunque ridotto a poche postazioni e con orario esclusivamente diurno”.

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“Alla convenzione quadro ha aderito anche ATS e si presume che verranno applicate le stesse modalità. Attualmente il servizio prevede 111 guardie particolari giurate, quasi tutte impiegate tra SERD e guardie mediche e 46 portieri anch'essi a rischio del posto di lavoro”.

“La questione che preoccupa – prosegue il comunicato – è che nessun ente preposto voglia dare risposte esaustive ai nostri dubbi, nonostante già si conoscano le sorti di tutti i lavoratori. La sensazione è che si voglia mettere tutto a tacere per prendere tempo e non dare la possibilità ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali di tentare di salvare i posti di lavoro”.

“Ci si domanda come mai, fino ad oggi, un ente statale abbia permesso la prestazione di portieri che sarebbe dovuta essere espletata da una GPG. Ci si domanda per quale motivo non sia possibile provvedere alla formazione dei portieri trasformandoli in guardie particolari giurate salvaguardando più di 150 posti di lavoro. Come è stato possibile accettare da parte della Regione Sardegna un’offerta economica di € 12,00 l'ora per il servizio di portierato, quando il Ministero del lavoro ha decretato un costo medio orario di € 12,09 e di € 20,50 l’ora per il servizio di vigilanza”.

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Altro aspetto sul quale i lavoratori intendono fare chiarezza è “come sia stato possibile non considerare l'aumento salariale previsto dal rinnovo del CCNL, non dando spazio alla garanzia di poter retribuire serenamente il personale né avere un margine di guadagno da parte dell'azienda vincitrice d'appalto che, essendo tenuta ad effettuare nuove assunzioni, non potrebbe assorbire il personale già impiegato da decenni”.

L’incertezza fra i lavoratori del Gruppo Secur, poi, è accresciuta dal fatto che “allo stato attuale mancano gli stipendi e non si hanno notizie ufficiali delle motivazioni. Vorremmo lavorare serenamente nella speranza che, presto, si possa avviare il nuovo appalto, liberandoci di aziende che non pagano i salari, non versano i contributi, non versano i TFR, non forniscono le divise, non garantiscono una turnazione consona a poter organizzare un minimo la loro vita privata. Vorremo che l'Azienda vincitrice d'appalto assorbisse il personale in essere, come previsto dalla Clausola sociale”.

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Anche il direttore amministrativo dell’Aou di Sassari, Lorenzo Pescini, si è espresso sulla vicenda: “Alla luce delle novità previste dal nuovo contratto abbiamo richiesto ai nostri direttori di presidio una revisione dei fabbisogni, finalizzata a un più equilibrato passaggio che riduca al minimo eventuali ricadute negative sul personale Secur attualmente utilizzato presso l’ospedale. E appena le certificazioni amministrative lo permetteranno, i nostri uffici sono pronti a erogare le competenze residue del 2017”. Pescini, nel fine mattinata di oggi, nella sede di viale San Pietro ha ricevuto i rappresentanti sindacali, Cgil, Filcams Cgil, Cisl, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil che hanno richiesto un incontro sulla questione Secur.

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“Siamo pronti a garantire il pregresso ancora dovuto per le prestazioni di portierato – ha spiegato – se ci sono le condizioni per farlo, dando anche un'accelerazione ai percorsi di liquidazione”.

Nei giorni scorsi il direttore amministrativo, sempre sulla questione Secur, aveva ricevuto una rappresentanza dei sindacati e dei lavoratori, assicurando loro l'attenzione dell'AOU sulla vicenda e informandoli delle azioni che la stessa avrebbe intrapreso.

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