Il 1° luglio ricorre il cinquantenario della morte di don Franco Daga

Annuncio pubblicitario
30 giu 2018

Morì affogato nelle acque del Tirso pur di salvare un suo chierichetto

Di: Redazione Sardegna Live - Foto Simone Littarru

Domani, 1° luglio, ricorrerà il cinquantenario della morte del sacerdote desulese don Francesco Daga. Nato il 1° maggio del 1933, da Giovanni, ambulante, e da Francesca Daga, durante l’infanzia si formò fra la scuola e la parrocchia. Frequentò medie e ginnasio nel Seminario Diocesano, poi il liceo, e infine studiò filosofia e teologia nel Seminario Regionale di Cuglieri. L’ordinazione sacerdotale fu celebrata il 29 giugno 1960, nella parrocchiale di Desulo, da Mons. Sebastiano Fraghì.

Come riportato da L’Arborense, il settimanale dell’arcidiocesi di Oristano, in un articolo del professor Michele Congias, “Prima di arrivare all’ordinazione sacerdotale, don Franco era maturato seguendo con entusiasmo le iniziative di solidarietà messe in atto in parrocchia subito dopo la II guerra mondiale. Le iniziative parrocchiali, realizzate sul campo dai giovani e dalle ragazze dell’Azione Cattolica, se da una parte volgevano a lenire le sofferenze dei malati o degli anziani e a compensare la solitudine delle persone più abbandonate, dall’altra erano orientate a rendere sempre più efficiente l’azione educativa e formativa del parroco, prestandosi a fornire catechiste preparate ed entusiaste”.

Annuncio pubblicitario

Il chierico Franco coglieva attentamente l’esempio del parroco don Marotto e dei suoi giovani e “con tutta naturalezza, informandosi volta per volta da amici e parenti, era solito visitare vecchi, malati, famiglie in difficoltà.” Terminato il corso di teologia, presi gli ordini inferiori, Franco Daga fu inviato in missione a Ghilarza, dopo un anno di servizio nel seminario di Oristano.

Nominato parroco di Ollastra, don Daga, iniziò il suo progetto missionario dando esempio di carità andando incontro ai bisogni. Volle poi curare con attenzione l’educazione dei giovani coinvolgendo anche i genitori.

Il 1° luglio del 1968 accompagnò il gruppo dei chierichetti della parrocchia a fare il bagno nel Tirso insieme ad alcuni genitori. In quell'occasione venne sottovalutato il rischio del fatto che da anni, nelle acque del Tirso, si procedeva all’estrazione della sabbia mediante lo scavo di profonde buche. I ragazzi iniziarono a giocare in acqua fino a quando uno dei chierichetti venne trascinato dalle spire di un mulinello entrando in difficoltà. Don Franco si tuffò subito nel fiume per soccorrerlo accompagnato da uno dei genitori.

Annuncio pubblicitario

Pur non sapendo nuotare bene, il sacerdote riuscì a raggiungere il bambino tirandolo fuori dal pericolo ma finendo lui stesso nel vortice delle acque agitate. Iniziò così a dimenarsi affannato e, nello scomposto tentativo di mettersi in salvo, rischiò di trascinare con sé il genitore che si era addentrato nel fiume insieme a lui. Questi, sentendosi in pericolo, urlò al religioso: “Don Franco, sono un padre di famiglia!”. Don Franco così lasciò la presa, abbandonandosi alle acque e scomparendo in fondo al fiume.

"Don Franco lasciò ai suoi parrocchiani, ai parenti e agli amici un esempio di generosità ammirevole - così lo ricorda L'Arborense -, perché è proprio vero quello che dice il Vangelo di San Giovanni:

Annuncio pubblicitario
Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. E questa è anche l’eredità di don Franco giunta fino a noi".

Annuncio pubblicitario


Possiamo continuare a utilizzare i tuoi dati per rendere gli annunci più rilevanti?

I nostri partner raccolgono dati e utilizzano i cookie per la personalizzazione e la misurazione degli annunci.

ACCETTO

Gestisci le opzioni

Puoi cambiare la tua scelta in qualsiasi momento nel nostro centro privacy

Come raccogliamo e usiamo i tuoi dati

Pubblicità

Il nostro sito web è finanziato dalla pubblicità online. Questo ci aiuta a creare nuovi contenuti e a mantenerli liberi. Quando visiti il ​​nostro sito Web, il tuo browser invia automaticamente determinate informazioni ai nostri partner pubblicitari. Questo include l'URL della pagina che stai visitando e il tuo indirizzo IP. I nostri partner possono anche impostare cookie sul browser o leggere cookie già presenti.Se la personalizzazione della pubblicità è attiva, i nostri partner utilizzeranno le tue informazioni per rendere i tuoi annunci più utili per te.Se la personalizzazione degli annunci è disattivata, non raccoglieranno o utilizzeranno le tue informazioni per personalizzare gli annunci mostrati all'utente. Continuerai a vedere gli annunci, ma potrebbero non essere altrettanto utili. Gli annunci possono ancora essere basati sull'argomento del sito web o dell'app che stai guardando, i tuoi attuali termini di ricerca o sulla tua posizione generale, ma non sui tuoi interessi, sulla cronologia delle ricerche o sulla cronologia di navigazione.

Strumento di Privacy fornito da  Clickio

Indietro

Potresti visualizzare annunci meno pertinenti per te. Questi annunci utilizzano i cookie, ma non per la personalizzazione. Ulteriori informazioni su come utilizziamo i cookie

ACCETTO

Puoi cambiare la tua scelta in qualsiasi momento nel nostro centro privacy


Modifica le impostazioni sulla privacy

Continua a leggere