Gianpiero Cordedda: «La riduzione dei posti letto penalizza l’assistenza sanitaria nel Nord Sardegna»

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03 ago 2018

Il Segretario provinciale del Partito Democratico ha scritto al Presidente Pigliaru e all'Assessore Arru

Di: Antonio Caria

«Non possiamo non rilevare e registrare la diffusa preoccupazione di operatori sanitari e cittadini per la bozza della delibera che definisce i posti letto delle strutture ospedaliere in Sardegna che prevede un taglio pesante dei posti letto di medicina, chirurgia e lungodegenza al Santissima Annunziata».

È quanto scrive Gianpiero Cordedda (Segretario Provinciale del Partito Democratico) in una lettera indirizzata al Presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, e all'Assessore alla Sanità, Luigi Arru, firmata insieme ai Segretari cittadini Gianni Carbini (Sassari), Mario Salis (Alghero) e Giuseppina Sanna (Ozieri).

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«Colpisce ancora di più – scrive Cordedda – perché nei mesi scorsi l’Assessore Arru aveva incontrato a Sassari nella sede del PD gli operatori sanitari dando precise garanzie e assumendo precisi impegni che purtroppo potrebbero essere disattesi».

«Siamo consapevoliche la delibera prevede un periodo di 3 anni entro i quali raggiungere i risultati, ma il dato finale porta ad una riduzione che penalizza l’assistenza sanitaria del Nord Sardegna».

«28 posti letto in meno – prosegue il Segretario Provinciale – in Chirurgia generale, 20 in meno di medicina e 26 in meno di lungodegenza solo a Sassari, cui si aggiungono i tagli ad Alghero ed a Ozieri costituiscono un conto da pagare per il Mater Olbia, che ricade o ricadrebbe tutto sul Nord Ovest della Sardegna e non come aveva garantito il Presidente Pigliaru nel rappresentarla come un’eccellenza regionale, su chi aveva più posti letto. Al Nord per 500mila abitanti (tra Sassari e Olbia) ci sono 50 posti di lungodegenza (neanche uno all’ospedale di Sassari) contro i 133 di Cagliari per 560mila abitanti con la certezza di aumentare le barelle nei reparti, di rendere impossibili le dimissioni dei pazienti dai reparti di medicina o di aumentare i ricoveri impropri. Alla positiva costruzione di una rete riabilitativa di eccellenza non può corrispondere un taglio della lungodegenza che si riflette su altre patologie e pazienti dei reparti per acuti. E non è il solito tema di: “Sassari contro Cagliari”. Come si conciliano i 34 posti di lungodegenza per tutta la ex Asl 1, situati a Ittiri e Thiesi e non a Sassari, contro i 34 dell’Ogliastra e i 22 del Sulcis? Inoltre non sono da dimenticare i ridimensionamenti poco comprensibili come i 9 posti letto a Sassari per la gastroentorologia contro i 12 del Mater Olbia e i 46 di Cagliari o il declassamento della patologia chirurgica».

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«Sappiamo che l’ospedale di Sassari è un Ospedale di eccellenza – ha aggiunto –, e sulla carta dovrebbero essere gli ospedali di Alghero e Ozieri che attendono di sapere il loro futuro di Ospedale unico a svolgere l’attività ordinaria, e Ittiri e Thiesi a garantire la lungodegenza, ma la realtà è un’altra, sia sul piano del fabbisogno dei cittadini che su quello organizzativo. Preoccupa che ATS continui a comportarsi come se gli ospedali di eccellenza non siano dei veri Hub ma dei competitori, vale a Sassari ma pare valga anche con il Brotzu a Cagliari”.

In sintesi, – ha concluso il Segretario Provinciale dei Dem – lealtà con la Giunta non può significare nascondere le preoccupazioni dei cittadini o far finta che vada tutto bene, la riforma del sistema sanitario non poteva essere rinviata, ma la sua gestione richiede correttezza e mantenimento degli impegni: non si cancellano servizi prima che siano pronti quelli sostitutivi e i sacrifici vanno suddivisi tra territori e non sui “soliti”».

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