Unità per Ottana: presentato il piano da 16,4 milioni

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08 ago 2018

Raffaele Paci: «Ottana una priorità della Giunta»

Di: Antonio Caria

Entra nella fase operativa il piano di 16,4 milioni gestito dalla task force interassessoriale voluta, nello scorso mese di giugno dalla Giunta regionale per gestire la crisi che ha colpito il territorio.

Il tutto è stato illustrato questa mattina (8 agosto) nella sala consiliare di Ottana, al Gruppo di Coordinamento territoriale dal Vicepresidente della Regione Sardegna, oltre che coordinatore dell'Unità, Raffaele Paci, e dall'Assessora al lavoro Ras, Virginia Mura.

Il Piano è diviso in tre ambiti tematici. I primi due coinvolgono l’intera area (Austis, Birori, Bolotana, Borore, Dualchi, Gavoi, Lei, Lodine, Macomer, Mamoiada, Noragugume, Ollollai, Olzai, Oniferi, Orani, Orotelli, Ottana, Ovodda, Sarule, Silanus, Sindia, Teti, Tiana) e prevedono Politiche attive per i lavoratori e Bandi mirati per le piccole e medie imprese del territorio. La terza riguarda, invece, le Infrastrutture e l’attrazione di grandi investimenti nell’area del consorzio industriale (Ottana, Bolotana, Noragugume).

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«Abbiamo detto che Ottana per la Giunta è una priorità, che siamo ben consapevoli delle difficoltà che attraversa e abbiamo preso l’impegno di dare al territorio risposte rapide e concrete. Abbiamo lavorato con grande impegno e determinazione per non perdere neanche un giorno utile. E oggi, a due mesi dall’inizio dell’intero percorso con la costituzione della task force, siamo qui a dire cosa faremo con i finanziamenti messi a disposizione e destinati a diversi interventi individuati nel Piano in sinergia con gli amministratori locali», ha detto Paci.

Quest'ultimo ha illustrato in che modo si interverrà sulle infrastrutture dopo la firma della convenzione fra Centro regionale di Programmazione e Consorzio industriale, che garantisce un cofinanziamento aggiuntivo di 250mila euro.

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Gli interventi previsti sono 9, per un totale di 2 milioni di euro: riqualificazione delle aree dello stabilimento ex Enichem ; riqualificazione delle aree “in destra Tirso” (pozzetti fognari e idrici, illuminazione stradale, caditoie stradali); rifunzionalizzazione della viabilità principale e secondaria (circa 20 chilometri, necessari a raggiungere la 131, con segnaletica, illuminazione, cavidotti); rifunzionalizzazione della viabilità consortile (sistemazione della strada di circonvallazione dell’abitato di Ottana); nuovo impianto di potabilizzazione (per garantire acqua potabile alle aziende nelle aree alla destra del fiume Tirso che attualmente ne sono sprovviste); piano di caratterizzazione (definizione dello stato ambientale dell’area attraverso la raccolta di documentazione cartografica e bibliografica); nuova pavimentazione stradale, riasfaltatura e risagomatura delle strade consortili; nuovo ingresso allo stabilimento (controllo accessi, rilascio pass e gestione sicurezza); condotta dell’acqua potabile dello stabilimento, per garantire la fornitura alle aziende collocate all’interno.

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«L’obiettivo è rendere più attrattiva la zona per favorire l’insediamento di altre imprese e dunque nuovi investimenti dopo la progressiva chiusura delle attività produttive localizzate nell’agglomerato industriale, per rilanciare il più possibile l’economia ha spiegato Paci-. Sono interventi importanti e indispensabili per riuscire ad attrarre nuovi investitori, garantendo loro le condizioni necessarie perché in questa area si stabiliscano e portino avanti la loro attività».

Per quanto riguarda l'animazione territoriale per le imprese (100mila euro), Paci ha annunciato la firma della convenzione con la Camera di Commercio di Nuoro. Un lavoro che inizierà ai primi di settembre. Le azioni camerali si svolgeranno in fase propedeutica e successiva alla pubblicazione del Bando territoriale dedicato esclusivamente alle imprese localizzate o che si localizzeranno nell’area di riferimento (4 milioni di euro).

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L’obiettivo finale è quello di coinvolgere il più possibile gli attori locali nella definizione degli ambiti di intervento, in modo da calibrare l’avviso pubblico della Regione sulle reali esigenze espresse dal territorio, mettendo in tal modo le aziende locali in condizione di candidarsi con successo all’assegnazione dei fondi regionali. Gli interventi riguarderanno la creazione di laboratori per le imprese, audit del territorio e individuazione degli ambiti d’intervento cruciali per lo sviluppo dell’area, assistenza tecnica sul Bando Territoriale.

Inoltre, saranno creati uno o più presidi territoriali, di cui almeno uno situato ad Ottana, l'organizzazione e gestione di attività di animazione e informazione per la definizione delle potenzialità dei territori e delle imprese locali, l'organizzazione e gestione di almeno 8 tavoli di facilitazione da svolgere, con metodologia partecipativa, in 8 comuni delle aree oggetto dell’intervento, di cui uno a Ottana, l'elaborazione di un report consuntivo e l'analisi dei fabbisogni ed analisi economico – imprenditoriale del territorio di riferimento.

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Infine sarà costituito uno sportello permanente a Ottana per incontri con le imprese esistenti o di nuova costituzione, che saranno supportate anche per la partecipazione al bando dopo averne acquisito aspettative e richieste.

«Questo territorio fatica a trovare una nuova strada, ma siamo convinti che un futuro è possibile: è importante rilanciare un’idea di sviluppo locale, far ripartire le produzioni tipiche sulle quali il territorio può puntare, quindi agroalimentare, artigianato ma anche il distretto culturale per attrarre turismo e rilanciare l’economia. Stiamo ben attenti a mantenere le imprese che ci sono e ad attrarne di nuove ha assicurato il Vicepresidente

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, ma è importante pensare anche a uno sviluppo diverso che sia sostenibile e porti nuova occupazione. Questi sono gli obiettivi del bando che sarà pubblicato in autunno, e che per essere il più efficace possibile sarà preceduto da questa importante fase di preparazione».

I 130 ex lavoratori del polo industriale potranno usufruire di una delle seguenti misure: un Contributo economico una tantum a compensazione della ridotta rioccupazione successiva al licenziamento, la Partecipazione ad interventi di politica attiva del lavoro, l’Impiego nei cantieri comunali. Queste misure sono finanziate con la legge regionale 25 approvata a fine luglio dal Consiglio che stanzia 2 milioni e 315mila euro solo per gli ex lavoratori del polo industriale di Ottana, che hanno perso il lavoro dopo la liquidazione delle rispettive società, non sostenuti dagli ammortizzatori sociali ordinari e in deroga, e che si trovino in una situazione di ridotta occupazione successiva al licenziamento.

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Per quanto invece riguarda i lavoratori dell’intera area, la delibera di Giunta prevede tre tipi di misure, per un totale di 2 milioni di euro: Bonus occupazionali-incentivi assunzionali (per soggetti con alto livello di occupabilità e over 55); Assegni formativi (formazione rivolta a soggetti con basso livello di occupabilità, tirocini per soggetti con basso livello di occupabilità ma con competenze facilmente spendibili in azienda, percorsi formativi per l'autoimprenditorialità); Servizi per l’avvio d’impresa. La suddivisione delle risorse tra le misure sarà perfezionata dopo la condivisione con il territorio.

«Tempestività e attenzione sono le parole chiave dell’incontro di oggi. Un incontro molto importante per tradurre le esigenze del territorio nelle delibere di Giunta e dare così ai lavoratori disoccupati e a quelli privi di ammortizzatori sociali risposte immediate, che si integrano con tutte le altre misure messe a punto per consentire di rientrare nel mondo del lavoro, come dipendenti o come imprenditori

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ha detto l’Assessora Mura-. Lo scorso 31 luglio siamo stati auditi in Consiglio regionale dalla Commissione speciale sull’area di crisi di Ottana. Vogliamo dare una tempestiva attuazione alla legge che riserva risorse aggiuntive, e ora siamo qui per affinare ulteriormente l’insieme delle misure predisposte per il Centro Sardegna, facendo nostre le proposte e le richieste del territorio».

A tutti questi vanno aggiunti 5 milioni stanziati dalla Regione per Antica Fornace, con il contratto di sviluppo il cui iter si è concluso l'1 agosto scorso con l’approvazione del Mise e che grazie all’ampliamento aziendale assumerà 92 persone, e 1 milione per i cantieri verdi da economie riattribuite.

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