Gavoi. Omicidio Dina Dore: 16 anni a Pierpaolo Contu

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24 gen 2013

E' stato condannato a 16 anni Pierpaolo Contu, accusato di aver ucciso nel marzo 2008 a Gavoi, la casalinga Dina Dore su mandato del marito, il dentista Francesco Rocca, a sua volta a processo davanti alla corte d'assise di Nuoro.

Di: Redazione Sardegna Live

E' stato condannato a 16 anni Pierpaolo Contu, accusato di aver ucciso nel marzo 2008 a Gavoi, la casalinga Dina Dore su mandato del marito, il dentista Francesco Rocca, a sua volta a processo davanti alla corte d'assise di Nuoro.

La sentenza è stata pronunciata nel pomeriggio dal Gup del tribunale dei minori di Sassari Antonio Minisola. Il Pm Luisa Fenu aveva chiesto per il giovane, all'epoca dei fatti 17enne, la condanna a 18 anni di reclusione. L'imputato, difeso dai legali Gianluigi Mastio e Mariella Masia, era presente in aula.

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Contu e il marito della vittima, il dentista di 44 anni Francesco Rocca, erano stati arrestati dalla Polizia a distanza di cinque anni dall'omicidio, dopo una clamorosa svolta nelle indagini. La sentenza è arrivata nel primo pomeriggio, dopo tre ore e mezza di camera di consiglio.

Il giovane imputato, difeso dagli avvocati Gianluigi Mastio e Mariella Masia, ha sempre negato di aver ucciso Dina Dore, e anche nell'udienza di questa mattina, prima di ritirarsi per la sentenza, sono stati riascoltati dal giudice - su richiesta della difesa - per una breve testimonianza, il fratello della vittima Giuseppe Dore ed il cognato Rino Zurru.

Contu aveva detto che quando è stata uccisa la donna, lui si trovava in un bar di Fonni con loro, ma i due testimoni non hanno confermato questo particolare. Ventitré anni compiuti lo scorso 30 giugno, operaio, due fratelli, e fino allo scorso anno anche una fidanzata, Contu aveva una vita normale a Gavoi, fino al 2 novembre dell'anno scorso. Quando alcuni agenti di polizia lo prelevano da un bar del paese, lo portano in commissariato e cominciano a fargli domande circa la sua amicizia con Francesco Rocca, per sapere dove fosse la sera del 26 marzo 2008.

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Contu, poco dopo, telefonando alla mamma, le avrebbe detto "Mi stanno interrogando su delle pazzie". Ancora non sapeva che in un'altra stanza, il suo amico e compaesano Stefano Lai aveva raccontato alla polizia che proprio lui, quattro anni e mezzo prima, gli aveva confessato di aver ucciso Dina Dore, su incarico del marito.

Contu verrà arrestato come Rocca soltanto dopo alcuni mesi, il 28 febbraio scorso. Secondo quanto ricostruito dai magistrati della Dda di Cagliari e dalle Squadre Mobili di Cagliari e di Nuoro, quello che sembrava un tentativo di sequestro fu solo una messa in scena per cercare di nascondere il vero obiettivo di chi, nel marzo del 2008, aggredì la casalinga di 37 anni davanti agli occhi della figlia di appena otto mesi.

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Scartata la pista del rapimento, gli inquirenti avevano poi imboccato quella che portava al marito della vittima, il dentista Francesco Rocca, che ha sempre descritto la relazione con la moglie come idilliaca. In realtà tra i due c'era una forte tensione, come testimoniano i messaggi astiosi che si scambiavano i coniugi a ridosso del delitto. Inoltre, dalle indagini è emerso che il dentista aveva un'amante. E così, per liberarsi della moglie, avrebbe orchestrato il delitto - secondo l'accusa - poi materialmente eseguito da altri.

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