Si rinnova l'appuntamento con il “Bisarcio Project”
Gli scavi, iniziati nei giorni scorsi, proseguiranno sino al 21 settembre
Di: Antonio Caria
Sono iniziati in questi giorni i lavori del progetto “Bisarcio” e della campagna di scavo 2018 nell'importante sito archeologico di Sant'Antioco di Bisarcio.
I lavori, che andranno avanti sino al 21 settembre, si svolgono in regime di concessione ministeriale di scavo, rilasciata da parte del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali (Mibac) al Comune di Ozieri, grazie anche al forte interessamento del Sindaco Marco Murgia, dall’Assessora alla Cultura Ilenia Satta, dal Dirigente Anna Maria Manca e dal Direttore del Museo Archeologico di Ozieri.
Gli scavi, diretti scientificamente dal professor Marco Milanese, saranno coordinati dagli archeologi medievisti dell’Università di Alessandra Deiana e Maria Chiara Deriu, da Giovanni Frau (Direttore del Muso Archeologico di Ozieri) e dall’antropologa Anna Bini.
«E’ previsto l'uso di tecnologie scientifiche applicate– haaffermato il Professor Milanese – a partire dal laboratorio di Antropologia e di Paleopatologia, alle indagini chimiche, faunistiche e archeobotaniche, alle elaborazioni fotogrammetriche, termografiche, 3D da terra e con l'utilizzo di un drone».
Sul terreno è operativa un’equipe di 25, tra docenti, archeologi, dottori di ricerca, dottorandi e studenti dei Corsi di Scienze dei Beni Culturali (triennale), di Archeologia (magistrale) e della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici Nesiotika (sede di Oristano) dell’Università di Sassari, con la partecipazione di una laureata dell’Universidade do Estado do Rio de Janeiro (UERJ).
Inoltre sono stati programmati un laboratorio reperti che seminari teorici di approfondimento. I lavori rientrano nell'ampio progetto della “Scuola Estiva di Archeologia Medievale”, attività didattiche del Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione che hanno avuto inizio con le indagini a Mesumundu (Siligo).
La campagna di scavo di Bisarcio si svolgerà nell’area della canonica vescovile medievale. L'obiettivo sarà quello di approfondire la conoscenza dei tempi e dei modi dell’impianto delle strutture vescovili sul colle di Bisarcio e delle sue connessioni con le fasi altomedievali.
Lo scavo del cimitero medievale di Bisarcio, che ha già restituito sepolture dalle caratteristiche particolari e rare, ha la finalità di conoscere al dettaglio le condizioni di salute, le patologie, l’alimentazione e le attività lavorative della popolazione del vicino villaggio medievale.
Bisarcio è un sito abitato in maniera continuativa dal periodo prenuragico (fine del IV millennio a.C.) fino a oggi, con importanti fasi nuragiche, ellenistiche, romane, tardo antiche e medievali, i cui principali reperti sono conservati al Museo di Ozieri .
Noto prevalentemente per la monumentale basilica, con diverse fasi costruttive dall’XI al XIII secolo e per l’attività di maestranze pisane, ma anche francesi, il sito di Bisarcio ha straordinarie possibilità di crescita della sua offerta di un turismo culturale alimentato dal progredire delle indagini archeologiche.
L’équipe sarà ospitata nei locali adiacenti alla Basilica, gentilmente concessi dalla società religiosa “Sant’Antioco di Bisarcio”. Si segnala lo sponsor “Caseificio Cadau Giovanni Maria, Pulina Petronilla e figli Pietro e Antonio” per il generoso contributo.
Gli scavi di Bisarcio, frutto della collaborazione tra l'Amministrazione comunale di Ozieri (firmataria di una convenzione con il Dipartimento) e l'Università di Sassari, con ra l’Università di Sassari, con l’alta sorveglianza della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Sassari Olbia Tempio e Nuoro, saranno visitabili fino al 20 Settembre, dal Lunedì al Venerdì, dalle 9.00 alle 12.00.
